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Marche: 537 milioni per l’agricoltura regionale

Inviato al Consiglio regionale il Programma di sviluppo rurale 2014-2020

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La Giunta regionale ha presentato all’Assemblea legislativa il Programma di sviluppo rurale(Psr) 2014-2020. Prevede investimenti, nel prossimo settennio, per 537,96 milioni di euro, destinati all’ammodernamento dell’agricoltura marchigiana. Vengono finanziati interventi sulla base delle sei priorità definite dall’Unione europea: innovazione agricola e forestale; redditività e competitività; filiera alimentare; valorizzazione degli ecosistemi; riduzione delle emissioni di carbonio; inclusione sociale.

Investimenti che dovranno promuovere l’ammodernamento delle zone rurali e migliorare la loro sostenibilità ambientale. Erano presenti, in Giunta, insieme al presidente Gian Mario Spacca, gli assessori all’Agricoltura, Maura Malaspina e alle Politiche comunitarie, Paola Giorgi. Assente l’assessore ai Servizi sociali, Luigi Viventi, bloccato da un incidente stradale nei pressi di Fabriano. L’iter di approvazione del nuovo Psr Marche cade nella fase di rinnovo del Consiglio regionale (Elezioni regionali 2015), in un periodo in cui (tra maggio e giugno) la Commissione europea deve approvare tutti i Psr italiani.

L’Assemblea legislativa, il 17 luglio dello scorso anno, ha condiviso il Psr 2014-2020, sul quale si è poi aperto il negoziato con la Commissione europea, fino alla definizione del nuovo testo finale, trasmesso oggi dalla Giunta regionale. Per rispettare la scadenza di approvazione Ue entro l’estate, il Consiglio deve licenziare il Psr entro maggio 2015, altrimenti la nuova programmazione subirebbe uno slittamento – si legge nella deliberazione della Giunta – “particolarmente critico per le imprese marchigiane, considerando che già, per l’annualità 2014 e buona parte del 2015, non si sono potute attivare le nuove misure a sostegno dei territori rurali”.

Nel testo trasmesso all’Assemblea legislativa viene anche evidenziato che “il nuovo Consiglio regionale potrà procedere, successivamente alla prima approvazione, a eventuali modifiche del documento di programmazione”, così come il testo potrebbero subire ulteriori modifiche Ue che andrebbero, poi, approvate dallo stesso Consiglio regionale.

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