Micam 2025, gli imprenditori guardano avanti tra molte incertezze
"La nostra vivacità commerciale è l’unico modo per incontrare i buyer e raccogliere ordini"

Gli addetti ai lavori restano cauti ma la fiducia dei buyer arrivati al Micam è un segnale positivo. 93 le imprese delle Marche presenti, 415 in totale gli italiani. Certamente permane una situazione di incertezza e preoccupazione anche generata da una situazione geopolitica in continua evoluzione.
Gli imprenditori sanno benissimo che in questo momento così delicato, spiega Lorenzo Totò, Presidente regionale dei calzaturieri di Confartigianato Marche e Vicepresidente nazionale, al Micam con la delegazione delle aziende, che “arroccarsi dentro le nostre imprese non porta da nessuna parte. Oggi dobbiamo moltiplicare il nostro impegno e la nostra vivacità commerciale è l’unico modo per incontrare i buyer e raccogliere ordini”.
È chiaro che il Micam non è più quello di una volta, perché gli ordini sono sicuramente inferiori rispetto al passato, ma le imprese hanno visto un movimento di buyer migliore delle attese e c’è voglia di ottimismo, dopo lunghi periodi difficili.
Positiva ed indicativa la presenza di alcuni buyer russi, un mercato importantissimo che ha segnato per la nostra regione nei primi nove mesi dello scorso anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente un -33,1% di export. Ad incontrare le nostre imprese tra gli altri anche buyer provenienti da Svizzera e dai tradizionali Paesi Europei nostri partner; inoltre Ucraina, Sud Africa, Nigeria, Canada. Si evidenzia invece la esigua presenza dei Paesi Asiatici.
Le collezioni piacciono soprattutto quelle che hanno contenuti innovativi nello stile e nel design, apprezzatissime le sneakers ma hanno attirato l’attenzione dei compratori anche i modelli che danno una creatività agli stili classici.
Quanto alla crisi del comparto, ribadisce il presidente regionale dei calzaturieri di Confartigianato Lorenzo Toto’, dobbiamo fare di tutto per ridare slancio al mercato, c’è voglia di guardare avanti, di rinnovarsi ed innovare.
Nel distretto marchigiano della calzatura hanno sede il 30% delle imprese nazionali del comparto. La nostra vocazione manifatturiera, il saper fare, la volontà di sperimentare va sostenuta con incentivi all’internazionalizzazione.
La parola chiave continua ad essere “sinergia”, come quella che portiamo avanti con Regione e Camera di commercio delle Marche. La sfida è lanciata, la presenza e la vitalità dei compratori italiani e stranieri presenti al Micam fanno sperare un settore che vuole lasciarsi alle spalle una dura crisi.
Vogliamo dare fiducia e proiettarci verso prospettive migliori, conclude il responsabile dell’ufficio internazionalizzazione di Confartigianato Marche Paolo Capponi, vogliamo sperimentare e dare al cliente nuovi indicazioni di stile.
da: Confartigianato Marche
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