Legge regionale sul suicidio medicalmente assistito nelle Marche: “Il tempo stringe”
Mangialardi, vicepresidente e primo firmatario PdL: "Dopo 3 anni nei cassetti è giunta l'ora di esaminare la proposta di legge"

Ho consegnato personalmente la mattina di mercoledì 19 febbraio al Presidente della IV Commissione Nicola Baiocchi la lettera inviata nei giorni scorsi nella quale ho chiesto formalmente di calendarizzare in tempi rapidi la Proposta di Legge n. 129/22 di cui sono primo firmatario “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale”.
L’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Toscana della Legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito (dal contenuto pressochè identico alla Pdl n. 129/22) così come le recenti dichiarazioni, che ho accolto con grande favore, del Relatore di maggioranza Giorgio Cancellieri e del Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli siano da stimolo e da pungolo: la comunità marchigiana merita una discussione seria su questo tema, a prescindere dall’esito finale della votazione, essendo ormai ineludibile affrontare una questione che rimane da decenni irrisolta.
Mancano solo pochi mesi alla fine della Legislatura ed è impensabile lasciare ancora a prendere polvere nei cassetti della IV Commissione una proposta di legge così fondamentale per la vita, per i diritti e per la libertà di scelta dei marchigiani.
Maurizio Mangialardi
Consigliere PD Marche, Vicepresidente Assemblea Legislativa
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