Monopoly marchigiano: anche i giochi da tavolo possono essere local
Non solo arricchimento dell'esperienza ludica, ma diffusione della conoscenza delle peculiarità di un territorio
I giochi da tavolo hanno attraversato un’evoluzione interessante negli ultimi decenni, passando da prodotti generici perché rivolti ad un pubblico globale a strumenti che riflettono sempre più la cultura, la storia e le tradizioni locali.
Un esempio lampante di questa tendenza è il Monopoly marchigiano, una versione del celebre gioco di contrattazione immobiliare che celebra le bellezze, i luoghi e le peculiarità delle Marche. Questo non è un caso isolato, ma parte di un fenomeno più ampio che ha visto i giochi da tavolo trasformarsi in potenti veicoli di narrazione e valorizzazione del patrimonio culturale e proprio il Monopoly è forse l’esempio più noto di come un gioco possa adattarsi al contesto locale.
La rivoluzione portata da Internet ha permesso un maggior utilizzo dei giochi considerati più classici, come possono essere briscola, poker, scopa e così via, disponibili ormai in molteplici modalità in formato digitale, all’interno di sale sul web in cui è possibile trovare elementi come bonus senza deposito, roulette dal vivo e così via. Se però da un lato l’avvento del digitale ha allargato il potenziale pubblico, dall’altro si rischia di andare a perdere tradizioni e peculiarità tipiche di certi luoghi perché non vengono replicate nel formato digitale.
Cerca di muoversi contro questa tendenza il Monopoly marchigiano e, più in generale, tutti i giochi da tavolo che associano il loro nome, conosciuto in tutto il mondo, a realtà strettamente locali, come nel caso del Monopoly di Bologna ad esempio. La versione originale di questo gioco da tavolo nasce negli Stati Uniti negli anni ’30 e da ha conosciuto fin da subito un successo planetario, dando vita a numerose varianti dedicate a città, regioni e persino temi specifici. La versione marchigiana del Monopoly porta sui tabelloni luoghi iconici della regione, come Urbino, con il suo patrimonio rinascimentale, Recanati, la città di Giacomo Leopardi, e località costiere come San Benedetto del Tronto. Le proprietà non sono più Park Lane o Mayfair, ma diventano simboli culturali e turistici delle Marche, avvicinando i giocatori a una dimensione più personale e riconoscibile.
La localizzazione di giochi da tavolo come il Monopoly non si limita a cambiare i nomi sul tabellone; spesso coinvolge un lavoro di ricerca e creatività per catturare l’essenza del luogo rappresentato. Nel caso del Monopoly marchigiano, ad esempio, ogni carta “Imprevisti” o “Probabilità” è personalizzata per riflettere situazioni tipiche della regione. Potremmo trovare riferimenti alla tradizione enogastronomica, come un imprevisto che riguarda un pranzo troppo abbondante a base di vincisgrassi, o alla cultura locale, con una carta che parla di una visita all’Arena Sferisterio di Macerata.
Questo tipo di localizzazione non solo arricchisce l’esperienza ludica, ma contribuisce a diffondere la conoscenza delle peculiarità di un territorio. I giochi diventano così una sorta di “biglietto da visita” interattivo per le regioni italiane, sia per i residenti che per i turisti.
Un altro gioco conosciuto per la sua spiccata vena local è Palio: il gioco di Siena, un gioco da tavolo strategico che riproduce l’atmosfera della celebre corsa di cavalli che ha reso il borgo toscano celebre in tutto il mondo. I giocatori devono bilanciare politica, alleanze e abilità per portare il proprio rione alla vittoria.
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