Mazzucchelli, Uil Marche: “Alle spalle anno difficile, 2025 sarà banco di prova importante”
Il bilancio di fine 2024 della segretaria generale del sindacato
“Il 2024 è stato un anno davvero difficile per le Marche, con un aumento della disoccupazione e una crescita degli inattivi. I dati Istat mostrano una situazione preoccupante, con un incremento significativo della precarizzazione del lavoro, che penalizza in particolare giovani e donne”.
Sono le parole della segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, che fissa gli obiettivi per il 2025.
“I distretti produttivi – prosegue – pilastri dell’economia marchigiana da tempo in grave difficoltà, hanno registrato un aumento notevole delle ore di cassa integrazione. che dimostra quanto sia urgente intervenire per salvaguardare le imprese, i lavoratori ma direi il tessuto sociale della nostra regione. L’aumento dei livelli di povertà derivanti da salari e pensioni non al passo con l’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia descrivono una regione sempre più in difficoltà.
Il prossimo anno rappresenta un banco di prova importante. Una forte azione sindacale è riuscita a procrastinare la chiusura di due storici siti produttivi del nostro entroterra, già in grave difficoltà per sisma e spopolamento. Le due vertenze simbolo Beko e Fedrigoni diventano una sfida per la nostra regione che deve cambiare rotta, investendo in politiche industriali che non posso prescindere da un progetto a lungo respiro che renda strutturalmente attrattivo il nostro territorio attraverso infrastrutture, servizi e logistica adeguati.
Le politiche regionali non sono state sufficienti per affrontare questa crisi: è urgente un piano industriale serio. Solo con una strategia mirata e condivisa si potrà invertire questa tendenza per rilanciare il tessuto produttivo della regione e garantire una ripresa occupazionale di qualità. È necessario un cambiamento di rotta.
Pensiamo che la Regione debba investire in progetti di politica industriale strutturali, che hanno bisogno di Infrastrutture logistica e servizi adeguati, ma anche a difesa di un territorio fragile che ancora paga lo scotto del sisma e delle diverse alluvioni che stanno diventando una triste consuetudine.
Guardiamo al 2025 con determinazione e speranza… sicuri di una comunità sindacale compatta: iscritti, delegati, operatori dei servizi, sindacalisti, donne e uomini che si impegnano per continuare a difendere i diritti delle persone e a lavorare per un futuro migliore per tutti“.
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