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Difficoltà per l’export marchigiano nel primo semestre del 2024

Cardinali (Confindustria): "Prodotti a maggior valore aggiunto e con buon posizionamento non registrano un calo marcato"

Roberto Cardinali

Il dato di export relativo al I° semestre 2024 mostra per l’Italia un calo di circa il 2.8% in valore rispetto allo stesso periodo del 2023, e per il Centro un calo di oltre il 10.4%. Una flessione dettata principalmente dalla riduzione del settore farmaceutico, nell’ordine di 4,4 miliardi in meno di export verso Cina e Belgio. Al netto del pharma, le Marche registrano un calo pari al 3,1% in valore e 6,4% in quantità. “Così come negli anni passati c’erano state variazioni fortemente positive influenzate proprio da un’impennata delle esportazioni nel settore farmaceutico, oggi riscontriamo una correzione – commenta il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – Al netto di questo dato, vediamo un calo comunque significativo”.

Il miglioramento dei valori medi unitari all’export (+3,3%, sempre escluso pharma) è dovuto al livello sostenuto dei prezzi all’export e ad una moderata ricomposizione dei portafogli prodotti. È aumentata la quota di prodotti di migliore qualità.

Numerosi i settori con performance in calo, in particolare moda (-6,2%), macchine e meccanica strumentale (-17,3%). Buona invece la performance di alimentare (+4,8%), prodotti elettrici (+2,6%), e soprattutto mezzi di trasporto, in particolare cantieristica nautica (+151,4%).

Sul fronte geografico, sempre escludendo il comparto farmaceutico, in aumento solo America del Sud (+56,4%) e Oceania (+64,2%), che però non incidono in modo significativo, mentre scendono Europa (-4,4%) e Asia (-4,7%). Più contenuto il calo in USA e Canada (-0,7).

“In un quadro di indubbia difficoltà e di contrazione delle esportazioni – prosegue il presidente Cardinali – vediamo che prodotti a maggior valore aggiunto e con buon posizionamento non registrano un calo marcato. È importante quindi spingere investimenti che sostengano l’export ed un miglior posizionamento delle nostre imprese sui mercati internazionali. Guardando ai singoli comparti, vediamo che oltre alla moda ed al tessile, anche altri settori chiave, come parte della meccanica, registrano una flessione significativa che merita particolare attenzione”.

 

da: Confindustria Marche

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