“Legge introduca parità di genere nel linguaggio istituzionale della Regione Marche”
Proposta dal Gruppo Consiliare del PD e del Movimento 5 Stelle
Il linguaggio è un elemento cruciale per favorire un cambiamento culturale e, proprio per questo, è necessario promuoverne un uso consapevole, non discriminatorio, attento alle differenze, a partire anche dalla comunicazione istituzionale.
“Con questa proposta di legge – spiega la Consigliera Bora, prima firmataria dell’atto – proponiamo una modifica migliorativa dello Statuto regionale affinché la Regione Marche riconosca, garantisca e adotti un linguaggio non discriminante e rispettoso dell’identità di genere, identificando sia il soggetto femminile sia quello maschile negli atti, nella denominazione di incarichi e nelle funzioni politiche ed amministrative.”
“La grammatica italiana prevede da sempre la declinazione femminile e rifiutarsi di riconoscere questa regola – continua la Consigliera Bora – significa solo presumere e accettare che i ruoli di prestigio siano esclusivo appannaggio maschile. Se questo problema non si pone per termini come “maestra” o “infermiera”, non è certo casuale, e la nostra inerzia rafforzerebbe solo lo stereotipo della divisione dei generi in ruoli di cura per le donne e ruoli di direzione per gli uomini. Questo è inaccettabile.”
In questo percorso anche la Regione Marche può e deve contribuire al contrasto delle disuguaglianze e al raggiungimento dell’obiettivo della parità di genere, che a livello globale rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.
Il linguaggio, in quanto strumento potente di cambiamento, è capace di modificare la realtà che ci circonda e con essa anche le abitudini linguistiche androcentriche ereditate negli anni.
“Confidiamo quindi che – conclude la Consigliera DEM – dopo il ritiro del disegno di legge proposto dalla Lega che multava chi avesse declinato i ruoli istituzionali al femminile, la Giunta Acquaroli sappia cogliere la necessità di smarcarsi da quella cultura reazionaria a cui si abbevera ma da cui, prima o poi, rischia di essere inghiottita.”
Manuela Bora, Consigliera Regionale Partito Democratico
Marta Ruggeri, Consigliera Regionale Movimento 5 Stelle
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