Mangialardi: “La Giunta Acquaroli ha sbagliato tutto sul dimensionamento scolastico”
"Accettate supinamente decisioni del Governo e nessun quadro strategico delineato dalla Regione"
La Giunta Acquaroli non ha governato il processo di riorganizzazione scolastica scaricando sulle province e sulle dirigenze scolastiche la responsabilità delle scelte. Come avevamo notato già mesi fa, la Regione non ha stabilito criteri chiari e razionali da adottare per gli accorpamenti: una non-gestione, una totale mancanza di visione che ha generato un indegno mercato delle vacche che ora sfocia inevitabilmente in ricorsi al TAR, tensioni e polemiche.
L’atteggiamento della Giunta Acquaroli rispetto ai provvedimenti nazionali che hanno imposto il taglio delle autonomie scolastiche è stato remissivo sin dall’inizio: l’assessora Biondi ha accettato supinamente le decisioni del Governo, mentre in conferenza Stato-Regioni si levavano durissime le contestazioni sia delle Regioni a guida centrosinistra, sia delle Regioni a guida centrodestra, come Abruzzo e Sardegna.
Quando è arrivato il momento di fare le scelte sui territori, la Giunta non ha delineato nessun quadro strategico, nonostante la disponibilità al dialogo dei sindacati, delle dirigenze scolastiche, dei Presidenti di Provincia, sui quali è stato scaricato l’onere di indicare dove e come tagliare.
Se, come avevo suggerito già a Novembre, si fossero posti dei criteri precisi, ovvero salvaguardia dei livelli occupazionali (in particolare di personale ATA e DGSA), del numero dei plessi e attenzione per le aree interne, si sarebbero rese comprensibili a tutti le motivazioni di alcune decisioni, pur se dolorose.
Si è invece preferito procedere a caso, ma così facendo non è stato spiegato perché siano stati accorpati queste autonomie e non altre nell’ambito delle situazioni di sottodimensionamento.
L’obbiettivo che sicuramente non è stato raggiunto è quello della salvaguardia dei livelli occupazionali e del numero dei plessi, visto che saranno certamente sacrificate unità di personale, in particolare ATA.
Il peggio, in ogni caso, deve ancora arrivare: grazie al Milleproroghe sono state salvate 4 autonomie rispetto a quanto preventivato inizialmente per il 2024, ma ne dovranno essere eliminate altre 10 da qui al 2026.
Auspichiamo che per queste pesanti scelte che attendono la Regione nell’immediato futuro si cambi totalmente approccio, cercando di proporre, come suggerito dai sindacati confederali, soluzioni condivise e strutturali che mirino a una riorganizzazione efficiente della rete scolastica e dell’offerta formativa, indicando da subito criteri univoci e intelligibili.
Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche
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