Bollini Rosa: nelle Marche molti presidi sanitari raggiungono l’eccellenza
Assessore regionale Saltamartini: "Segno concreto dell'attenzione che i nostri ospedali rivolgono alle donne"
Tre per gli ospedali di Pesaro, Fano e Urbino, tre anche per l’AOU delle Marche di Ancona, tre per Macerata e Civitanova. Sono invece due quelli di INRCA, del materno-infantile Salesi, degli ospedali di Jesi e Senigallia, due quelli dell’ospedale di Fermo, due per ogni stabilimento ad Ascoli e San Benedetto.
Le Marche fanno il pieno di bollini rosa dalla Fondazione di Onda, per il biennio 2024-2025. La cerimonia di premiazione si è svolta la mattina del 30 novembre 2023 presso il Ministero della Salute.
“E’ un risultato importante – spiega il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – la Fondazione Onda valuta le strutture ospedaliere che offrono prevenzione, diagnosi e cura delle patologie dell’universo femminile, offrendo anche percorsi ottimizzati a uomini e donne in un’ottica generale”.
Gli ospedali bollini rosa vengono valutati attraverso la somministrazione di un questionario: in base alle risposte vengono premiati da Fondazione Onda con 1, 2 o 3 Bollini Rosa ogni due anni. Un network di 367 ospedali presenti in tutta Italia, tra cui scegliere il luogo di cura più appropriato sulla base dei servizi offerti e delle specifiche necessità. L’assegnazione dipende dal possesso di specifici requisiti, relativi all’offerta di servizi in ottica di genere. Queste strutture periodicamente aprono le porte per offrire visite, esami, consulenze e attività informative in maniera gratuita. Promuovono Open Day, Open Weekend, Open Week, giornate dedicate alla sensibilizzazione su particolari tematiche: emicrania, menopausa, malattie cardiovascolari e metaboliche, malattie reumatiche e autoimmuni, salute mentale, violenza contro le donne, oncologia, neurologia, endocrinologia e ginecologia.
“I bollini – spiega l’assessore Saltamartini – sono un segno concreto dell’attenzione che i nostri ospedali rivolgono alle donne con percorsi diagnostico-terapeutici, accoglienza e umanizzazione delle cure, mirando a una medicina moderna, consapevole e mirata alle specificità di genere”.
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