Marche, la destagionalizzare turistica passa per gli agriturismi
"Per quanto riguarda la ristorazione, le prenotazioni sono già avanti soprattutto per Natale e Capodanno"
Il turismo destagionalizzato punta sull’agroalimentare, sulle eccellenze, sulla natura ma le Marche devono sfruttare meglio le proprie eccellenze per farsi conoscere mentre fioccano già le prenotazioni per le festività natalizie negli agriturismi marchigiani.
Ognissanti, Immacolata, Natale, San Silvestro, Befana: l’autunno si apparecchia di occasioni per organizzare weekend o gite fuori porta e tra fiere del gusto, mercatini e tradizione non mancano le occasioni da sfruttare con gli agriturismi in prima linea per valorizzare i contenuti agricoli ed enogastronomici dell’ospitalità attraverso visite alle cantine e degustazioni di vini, la cucina contadina a base di prodotti aziendali a km zero, biologici, tradizionali e a denominazione d’origine, espressioni di territori e di biodiversità. La prossima occasione da sfruttare? Ovviamente San Martino, l’11 novembre, giornata in cui tradizionalmente termina l’annata agraria e si lancia il vino nuovo.
Nel frattempo è positivo e con buone prospettive il bilancio degli oltre 1000 agriturismi marchigiani che, forti di circa 13mila posti letto, 600 piazzole di sosta e oltre 18mila posti tavola, hanno lavorato bene con camere e tavolate per il Ponte di Ognissanti sia con turisti italiani (soprattutto lombardi) che stranieri (anche camperisti tedeschi, olandesi e francesi) e stanno già raccogliendo prenotazioni per i prossimi appuntamenti.
“Per quanto riguarda la ristorazione gli agriturismi le prenotazioni sono già avanti soprattutto per Natale e Capodanno – spiega Giovanni Togni, presidente di Terranostra, l’associazione che riunisce gli agriturismi legati a Coldiretti – ma in generale il nostro settore ha la possibilità di promuoversi sfruttando le eccellenze del territorio e le iniziative ad esse legate: di certo i funghi e il tartufo ma penso anche a San Martino e al vino nuovo, all’olio extravergine di oliva, castagne e marroni e tante altre situazioni per scoprire la nostra regione”.
Sfruttare le eccellenze dell’agroalimentare può essere un’arma vincente. Secondo l’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico il 58% dei turisti italiani sono attratti dai sentieri del gusto e il dato è in crescita di 37 punti percentuali rispetto al 2016. Le Marche? Il report cita la nostra regione agli ultimi posti tra quelle più scelte dai viaggiatori del gusto ma precisa anche che la qualità non manca e i margini di miglioramento sono alla portata. Un dato in linea con quello che emerge dall’Osservatorio Immagino GS1 sulle vendite di prodotti che riportano l’identificazione geografica in etichetta con le Marche al 15esimo posto su 20 regioni.
da: Coldiretti Marche
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