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“Ricordare la Shoah significa viverla in modo continuativo e non per un solo giorno”

Le testimonianze in Consiglio regionale

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Consiglio regionale, Regione Marche
“Ricordare la Shoah significa viverla in modo continuativo e non per un solo giorno.
 

E’ questo l’impegno che l’Assemblea legislativa intende portare avanti anche attraverso manifestazioni come quella di oggi, che si inserisce nelle molteplici attività promosse quest’anno”. Sono le parole del Presidente Dino Latini, che ha aperto, a Palazzo delle Marche, l’incontro “La memoria al femminile”, organizzato dalla Commissione regionale pari opportunità con la collaborazione del Consiglio regionale. “Le donne – ha sottolineato la Presidente della Cpo Maria Lina Vitturini – sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto. Non hanno pensato solo a loro stesse, ma anche alla famiglia, ai figli”. E nell’evidenziare l’importanza di avere memoria ha esortato a “non abbassare mai la guardia perché quanto successo non accada mai più”.
 
All’appuntamento in sala “Pino Ricci” ha partecipato anche il Prefetto di Ancona, Darco Pellos, che ha invitato i giovani, presenti gli studenti del liceo artistico Mannucci di Ancona, “a studiare e approfondire, per conoscere e capire”. Il Questore del capoluogo dorico, Cesare Capocasa, ha richiamato all’importanza di essere vigili. “Un impegno non di un giorno, di una settimana, ma che deve essere stringente e sistematico”. E poi l’appello alle future generazioni a non essere indifferenti. “Non permettete – ha detto rivolgendosi ai ragazzi – che le vostre coscienze siano anestetizzate”.
 
Il consigliere regionale Anna Menghi ha condiviso e ripreso i concetti già espressi sottolineando l’importanza di “conoscere, approfondire e vigilare perché il passato non si ripeta”. Presenti anche i consiglieri Lindita Elezi e Carlo Ciccioli che ha definito l’Olocausto “uno dei peggiori drammi della storia” e ha ricordato gli stermini nel mondo sottolineando il valore della “funzione educativa” e del “riconoscimento dell’altro da sé, punto di partenza per poter tollerare l’identità diversa”.
 
Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti Angelo Ventrone, docente di storia contemporanea presso l’Università di Macerata con una relazione sul tema “Memoria e silenzio. La storia di fronte all’indicibile”; Marco Cavallarin, autore del libro “La famiglia di piazza Stamira. Una famiglia ebraica anconetana nei fatti del Novecento”; Valentina Cicarilli, Vicepresidente dell’associazione “Casa delle memorie di Servigliano” che ha raccontato alcune storie di deportazione al femminile.
 
Al termine, inaugurata la mostra “Do not forget” dell’artista e fotografa Francesca Tilio, a cura di Massimo Vitangeli. L’esposizione affronta il tema della conservazione della memoria partendo dalla foto di un abbraccio che sta facendo il giro del mondo, diventando addirittura un murales a Riga, in Lettonia, con i vestiti delle due giovani ritratte negli stessi colori delle bandiere Russa ed Ucraina a simboleggiare la pace dei popoli. Presentato anche una piccolo allestimento, al quarto piano dell’edificio, dal titolo “Intanto i tedeschi maltrattavano gli ebrei; appunto noi eravamo di questi”. Le opere , realizzate con la tecnica del collage, sono il frutto della ricerca di Kamal Chand studente del liceo artistico Mannucci, coadiuvato dal suo insegnante Andrea Sòcrati, nell’ambito di un progetto scolastico sulla Shoah. Nel corso della mattinata intermezzi di musica klezmer con Stefania Donzelli (soprano) Serena Cavalletti (violino) e Marco Monina (chitarra).
 
Regione Marche
Pubblicato Lunedì 30 gennaio, 2023 
alle ore 17:23
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