Aree interne, risorse per progetti di implementazione e miglioramento dei servizi
26 i Comuni coinvolti a livello regionale
Potenziamento dei servizi di welfare e dei servizi socio-educativi. Queste le due linee di intervento approvate dalla Giunta regionale per il miglioramento di prestazioni a favore delle aree interne.
Nello specifico, per queste finalità saranno erogati contributi da parte degli Ambiti Territoriali Sociali nei Comuni delle Aree interne “Alto Maceratese” e “Appennino Basso Pesarese e Anconetano”, per un ammontare complessivo di € 1.191.000,00. Le somme saranno così ripartite: annualità 2022, € 535.950,00; annualità 2023, € 535.950,00; annualità 2024, € 119.100,00. Tali risorse dovranno essere utilizzate fino al 31/12/2024.
Queste sono rese disponibili grazie all’Accordo di Partenariato tra Stato Italiano e Unione Europea, il quale definisce la strategia Aree Interne come la combinazione di azioni per lo sviluppo locale e di rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza da attuarsi attraverso risorse ordinarie e risorse a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).
L’area pilota “Appennino Basso Pesarese Anconetano” è composta dai seguenti 9 Comuni: Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra S. Abbondio, Piobbico, Arcevia, Sassoferrato.
L’area pilota “Alto Maceratese” risulta composta dai seguenti 17 Comuni: Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gualdo, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso.
“Le finalità degli interventi – spiega il vicepresidente e l’assessore regionale alla Sanità e ai servizi sociali, Filippo Saltamartini – mirano al miglioramento dell’accesso ai servizi e dell’attività di presa in carico attraverso la progressiva implementazione a livello regionale dello standard di PUA (Porta Unica di Accesso), in modo da garantire la componente sociale della presa in carico integrata socio-sanitaria, laddove necessaria; al miglioramento delle potenzialità di inserimento socio-lavorativo degli utenti svantaggiati, con particolare riferimento a quelli presi in carico dal Servizio Sociale Professionale, attraverso l’offerta di opportunità di inserimento in percorsi di inclusione attiva (quali ad esempio corsi di formazione professionale o tirocini; al miglioramento dell’offerta di servizi socio-educativi extrascolastici alle famiglie con figli minorenni che possano favorire il mantenimento degli equilibri tra vita familiare e partecipazione delle donne e degli uomini al mercato del lavoro; infine, al miglioramento dell’offerta del servizio socio-educativo estivo rivolto alle famiglie con figli minorenni per consentire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in quei periodi dell’anno non coperti dai percorsi d’istruzione, e favorire opportunità di socializzazione a favore dei minori”.
Quest’ultimo settore di intervento, rivolto ai minori, comprende anche le attività ricreative per le vacanze, attività di Centri semiresidenziale estivi e servizi itineranti.
I Comuni interessati dovranno presentare progetti specifici relativi alle aree di intervento. Ogni progetto finanziato sarà oggetto di valutazione in relazione al raggiungimento di obiettivi, qualitativi e quantitativi, che devono essere conseguiti al termine del progetto da parte di ciascun beneficiario.
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