Adesione del Consiglio Regionale delle Marche alla “Carta dei diritti della bambina”
Sottoscritto il documento che elenca i diritti di ogni bambina nel mondo e ne tutela la crescita e le libertà individuali
Cerimonia di adozione e riconoscimento, da parte del Consiglio regionale, della “Carta dei diritti della Bambina”, approvata nel 1997 a Reykjiavik in occasione del IX Congresso della B.P.W Europe (Business Professional Women), Ong che opera in collaborazione con le Nazioni Unite e a cui è affiliata la Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari).
Nei nove articoli della Carta, aggiornata nel 2016, vengono rimarcati i diritti fondamentali di ogni bambina, a partire dall’esigenza di protezione e di giustizia, in tutti i luoghi ove si svolge la sua formazione e la sua crescita, tutelandone il percorso verso l’età adulta.
A rappresentare il Consiglio regionale il Vicepresidente Gianluca Pasqui che ha parlato della sottoscrizione da parte dell’Assemblea come di “importante sigillo”.
“I nove articoli della Carta – ha affermato Pasqui – vanno tradotti quotidianamente in fatti concreti, affinché, anche nelle inevitabili ed oggettive differenze si possa perseguire una effettiva uguaglianza tra tutte le persone”.
Presenti alla cerimonia i consiglieri regionali Chiara Biondi (anche componente Fidapa), Luca Santarelli e, in rappresentanza della Commissione regionale Pari opportunità, Alessandra Alessandroni. Collegata in videoconferenza la Presidente nazionale Fidapa, Fiammetta Perrone che ha parlato della grande diffusione della Carta dei diritti della bambina come di un’operazione di “pedagogia dell’uguaglianza”.
Sono già oltre 600 i soggetti istituzionali, enti locali ed Università ad aver adottato la Carta. “Questo ulteriore momento – ha affermato Perrone – è dedicato a chi, come noi, crede ad un grande cambiamento culturale di cui si avverte davvero il bisogno”. Sempre per Fidapa erano inoltre presenti alla cerimonia Gilberta Giacchetti, presidente della sezione Ancona-Riviera del Conero, Patrizia Bianchi, Patrizia Mestichelli e Giuseppina Bombace.
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