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Nuove disposizioni regionali su sfalci e ramaglie: esultano Coldiretti Marche e i florovivaisti

"Il verde viene riconosciuto come materia organica da reimmettere in ottica di economica circolare"

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Manifestazione Coldiretti a Roma

Gli sfalci, le ramaglie e le potature non sono un rifiuto speciale ma un prodotto agricolo che può essere recuperato e riutilizzato. Può sembrare una banalità ma così non era nella giungla della burocrazia all’italiana per la quale foglie secche, sfalci d’erba, potature erano ritenuti rifiuti speciali e per questo trattati e smaltiti come tali. C’è voluto l’intervento di Coldiretti per chiedere una nuova interpretazione normativa atta a riconoscere il tutto come sottoprodotto agricolo che può essere riutilizzato anziché smaltito come rifiuto speciale.

Una rivoluzione per tutte le aziende del florovivaismo e per quelle che si dedicano all’arboricoltura e alla cura del verde visto che si tratta di una forte semplificazione dal punto di vista della tenuta dei registri oltre che un risparmio significativo.

“Pensiamo a quanto costa ai cittadini lo smaltimento dei rifiuti – spiega Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche – e a quante campagne per tagliare la quota di indifferenziata. In questo caso viene riconosciuto il verde, ovviamente recuperato correttamente, come materia organica da reimmettere in ottica di economia circolare”.

Un’interpretazione che Coldiretti aveva caldeggiato attraverso i propri uffici un’interpretazione estensiva della norma. Ora tutto il verde può trovare una seconda vita come concime e ammendante, andando a generare, potenzialmente, anche un sottoprodotto vendibile. Nelle Marche ci sono circa 790 aziende agricole che si occupano di florovivaismo, arboricoltura o di gestione delle aree verdi. Senza contare tutte le realtà che si occupano, nella loro multifunzionalità, di potature del verde urbano per conto dei Comuni.

“Con questa precisazione che chiedevamo da tempo – aggiunge Frau – diamo anche un segnale che va verso la sostenibilità. Una buona pratica agricola sostenibile e che semplifica la normativa”.

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