Quasi 1 miliardo gli investimenti per la sanità marchigiana
Approvata la mission del PNRR per la rete territoriale e aggiornato il Masterplan di edilizia sanitaria con ulteriori 157 milioni
La giunta regionale, lunedì 14 febbraio 2022, ha assunto una deliberazione di notevole importanza per la programmazione sanitaria in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in tema di Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.
Con l’approvazione della relativa delibera è stato definito anche il quadro degli investimenti. Il Piano è stato presentato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente Francesco Acquaroli, del vicepresidente Mirco Carloni e degli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Stefano Aguzzi e Guido Castelli.
“Un passaggio molto importante per disegnare il futuro della sanità marchigiana – ha affermato il presidente Acquaroli – perché destiniamo risorse a progetti specifici e molto significativi per i territori. È una mole ingente di risorse per riqualificare servizi, ridisegnare la rete ospedaliera e territoriale marchigiana e assicurare i bisogni di salute riequilibrando l’offerta sul territorio.
Sono cifre rilevanti che in questa fase sono state destinate ad alcune infrastrutture e servizi ma ciò non significa tagliare fuori alcune zone, anzi ci stiamo già impegnando ad intercettare nuove risorse per coprire al massimo grado le esigenze della sanità per la quale, come sappiamo, ci vorrebbero risorse infinite. Stiamo individuando opportunità di recuperare risorse anche attraverso una riorganizzazione della spesa sanitaria e dei costi delle Aziende ospedaliere per ridistribuire risorse sui territori. Ma va sottolineato che l’approvazione dell’atto programmatorio di oggi costituisce un traguardo importantissimo.”
“In 14 mesi siamo stati in grado di rispondere alla domanda di sanità di prossimità come ci avevano chiesto i cittadini – ha evidenziato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini illustrando più dettagliatamente il Piano di interventi – con un grande lavoro da parte dei dirigenti sanitari, degli organismi sociali, degli ordini professionali, degli enti locali e quindi con una forte concertazione e interlocuzione con i territori.
Per definire una ricognizione e identificazione dei siti idonei dove attivare le Case della Comunità (CdC), gli Ospedali di Comunità (OdC) e le Centrali Operative Territoriali (COT) previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si concentra appunto sul potenziamento e sulla creazione di strutture e presidi che rappresentino il riferimento territoriale per la presa in carico del bisogno di salute dei cittadini e prevede essenzialmente la realizzazione di strutture territoriali. Avremo a disposizione oltre 68 milioni di euro per la sanità territoriale che è stata riconosciuta l’anello mancante tra rete ospedaliera e strutture per acuzie, il segmento intermedio per omogeneizzare i servizi.
Ci aspettano mesi impegnativi con scadenze pressanti e tempi di realizzazione stringenti ma oggi con orgoglio presentiamo questo programma che sarà integrato con altri 27 milioni destinati ai macchinari elettromedicali e alla strumentazione tecnologica. L’ulteriore passo avanti sarà affrontare a livello nazionale la questione della carenza di personale, innanzitutto abolendo il numero chiuso a Medicina, incentivando le borse di studio e eliminando le incompatibilità.”
L’atto approvato costituisce un’azione particolarmente incisiva sulla programmazione sanitaria per lo Sviluppo dell’Assistenza Territoriale prevista dal PNRR prevedendo il potenziamento e la riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali ed extra ospedalieri, tra le principali linee di sviluppo tracciate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in particolare nella misura che riguarda le Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.
Nello specifico, il PNRR identifica due tipologie di strutture: le Case della Comunità (CdC) e gli Ospedali di Comunità (OdC). La Casa della Comunità (CdC), un modello organizzativo che rende concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. È infatti, il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Nella casa di Comunità un ruolo fondamentale è assolto da team multidisciplinare di MMG, PLS, medici specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti non solo afferenti al sistema sociosanitario ma anche al sistema sociale. La compresenza di questi professionisti, lo sviluppo di un’adeguata struttura informatica che consenta l’interazione tra questi e le altre unità di offerta del sistema sanitario, sociosanitario e sociale, la possibilità di erogare prestazioni di specialistica di primo livello e servizi a supporto dell’utenza fragile, ne fanno un punto di riferimento continuativo e di prossimità per la popolazione, garantendo promozione della salute, prevenzione e presa in carico dei bisogni.
Il PNRR prevede infine di affiancare a Case e Ospedali di Comunità le Centrali Operative Territoriali (COT), uno strumento organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e di raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale.
La ricognizione condotta dalle strutture regionali e dall’ASUR ha individuato:
29 siti da destinare CdC, per un importo di 42.494.802,81
9 siti da destinare a OdC, per un importo di 23.178.983,35
15 siti da destinare a COT per un importo di 2.596.125,00
Ecco in particolare gli interventi suddivisi per Aree vaste
Area Vasta 1 – Pesaro Urbino
Mombaroccio – Casa della Comunità € 3,6 mln
Pesaro Galantara – Ospedale della Comunità € 2,5 mln e COT
Cagli – Casa della Comunità € 0,5 mln – Ospedale di Comunità € 6,5 mln
Urbino – COT
Fano – COT
Mondolfo – Casa della Comunità € 0,4 mln
Fossombrone – Casa della Comunità € 0,7 mln
Area Vasta 2 – Ancona
Senigallia – COT
Corinaldo – Casa della Comunità € 3,2 mln
Filottrano – Casa della Comunità € 1,2 mln
Jesi – Casa della Comunità € 0,5 mln, Ospedale di Comunità € 7 mln e COT
Cingoli – Casa della Comunità € 0,3 mln
Fabriano – Casa della Comunità € 1,1 mln e COT
Ancona – 2 Case della Comunità € 3,8 mln e COT
Chiaravalle – Casa della Comunità € 2 mln e Ospedale della Comunità € 0,2 mln
Loreto – Casa della Comunità € 2 mln e Ospedale di Comunità € 0,2 mln
Area Vasta 3 – Macerata
Civitanova Marche – Casa della Comunità € 3,8 mln e COT
Rrecanati – Casa della Comunità € 5,1 mln
Corridonia – Casa della Comunità € 1 mln e Ospedale di Comunità € 1,7 mln
Macerata – Casa della Comunità € 1,8 mln e COT
Treia – Casa della Comunità € 0,2 mln e Ospedale di Comunità € 0,8 mln
Camerino – Casa della Comunità € 1,8 mln
San Severino Marche – Casa della Comunità € 2 mln e COT
Area Vasta 4 – Fermo
Fermo – COT
Montegranaro- Casa della Comunità € 2 mln e COT
Petritoli – Casa della Comunità € 1,5 mln
Porto San Giorgio – Casa della Comunità € 2,2 mln
Sant’Elpidio a Mare – Casa della Comunità € 2,4 mln
Area Vasta 5 – Ascoli Piceno
San Benedetto del Tronto – Casa della Comunità € 4,3 mln, Ospedale di Comunità € 2 mln e COT
Ascoli Piceno – Casa della Comunità € 0,2 mln, Ospedale di Comunità € 2,7 mln e COT
Acquasanta Terme – Casa della Comunità € 0,1 mln
Comunanza – Casa della Comunità € 0,7 mln
Offida – Casa della Comunità € 0,1 mln
L’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli è entrato nel merito dell’aggiornamento del Masterplan per l’edilizia ospedaliera di propria competenza che aggiunge oltre 157 milioni di euro a quanti già programmato dall’assessorato nei mesi scorsi, portando a 923 milioni di euro i fondi per 50 interventi di edilizia ospedaliera.
“Un investimento storico – commenta l’assessore Baldelli– distribuito in maniera equanime su tutto il territorio regionale, senza distinzione tra costa e territori interni, tra piccole e grandi città.
Un cambio di rotta epocale che cancella la scelta della precedente giunta che prevedeva la centralizzazione dei servizi ospedalieri in strutture uniche provinciali e che sceglie invece un sistema sanitario policentrico. Un nuovo sistema che, giorno dopo giorno, sta prendendo sempre più forma con atti concreti e che, da qui ai prossimi anni, assicurerà ai marchigiani servizi e strutture qualitativamente adeguate nel territorio“.
Ecco alcuni dei 50 interventi, ai quali vanno aggiunti altri 34 interventi di adeguamento determinati da emergenza Covid-19:
– 3 nuovi ospedali: Pesaro, Macerata, San Benedetto del Tronto
– 6 nuove strutture per le emergenze: Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche, Senigallia
– 3 nuovi ospedali di comunità/hospice: Cagli, Fano, Tolentino
– 4 nuovi ospedali in corso di esecuzione: Salesi, Inrca, Fermo, Amandola
– 1ristrutturazione integrale
– 33 riqualificazioni di strutture sanitarie e ospedaliere esistenti
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