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Allarme Trasporti: “Tema diventi una delle priorità dell’azione politica di questa Regione”

Guido Castelli: "Serve visione d'insieme, congiuntura economica deve spingere il Governo a una riforma non più rimandabile"

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autobus, trasporto pubblico locale ad Ancona

“Pensavamo di aver toccato il fondo e invece il settore del trasporto passeggeri si trova ad affrontare un’ulteriore prova. Questo vale per tutto il comparto del trasporto nazionale, ma lo è ancor di più per le Marche.

Prima dell’arrivo del Covid-19, in questa regione, già ci si riferiva ai sismi del 2016 come la più grossa crisi affrontata dal territorio dalla fine della II Guerra Mondiale. Su questo difficile contesto si è abbattuta la più devastante pandemia mondiale dell’ultimo secolo”. È quanto afferma l’assessore regionale ai Trasporti Guido Castelli, che lancia un allarme in tema di trasporto pubblico.

“Come se non bastasse, ora arriva l’esplosione dei costi dell’energia: una voce importante del costo di produzione del servizio. All’incremento medio generale di almeno il 50%, ci arrivano informazioni ancor più preoccupanti dalle aziende di trasporto che stanno negoziando le prossime forniture, soprattutto per quanto riguarda il metano, dato a valori dieci volte superiori. Questa nuova problematica trova le aziende già stremate da due anni di pandemia, che, come a tutti noi, ha affaticato gli animi, ma che sul piano economico ha anche fatto mancare, al settore del trasporti pubblico marchigiano, circa 60 milioni di euro di ricavi da bigliettazione, voce indispensabile alla sopravvivenza del servizio mediamente per un terzo. Questo a fronte di una incomprimibilità dei costi che, trattandosi di un servizio pubblico essenziale, non ha potuto ridurre l’attività e, anzi, ne ha visto lievitare i costi a causa delle misure anti contagio, che al momento possiamo ritenere superiori ai 10 milioni di euro”.

Continua Castelli: “Le aziende e in particolare le persone che ci lavorano, hanno dovuto fronteggiare le innumerevoli difficoltà, dovendo contemperare la continuità del servizio con la tutela sia degli utenti che dei lavoratori, spesso con regole difficili da applicare nella pratica e in continua evoluzione su ogni ondata di contagio. Va dato loro atto che, prima che ai bilanci, hanno pensato ai servizi e alle persone, anche nei momenti più bui dei lockdown. Ristori dallo Stato ne sono arrivati, non ancora in misura sufficiente e assenti sul 2022, soprattutto in vista del nuovo caro energia, che si prospetta come una problematica strutturale e che deve far rivedere la dotazione del Fondo Nazionale Trasporti, più che adottare misure una tantum”. Purtroppo, secondo l’assessore, “questa è una voce inspiegabilmente dolente per le Marche, ultime nel trasferimento pro capite delle risorse correnti nazionali, 68 € contro una media di 95 €. Ciò è molto iniquo e anche la riforma del settore (art. 27 del D.L. 50/2017), tesa ad adottare i cosiddetti Costi Standard, è stata affossata dal Covid”.

L’opportunità del PNRR “sta incentivando, attraverso il rinnovamento delle flotte dei mezzi di trasporto pubblico, anche la transizione energetica. Anche qui ci vuole una visione d’insieme: tutti noi siamo ben contenti di passare ad autobus a zero emissioni, ma dobbiamo essere intellettualmente corretti e prendere atto che, il sistema va ripensato integralmente; non si stratta solo di acquistare un autobus per il quale ci sono un po’ di risorse, ma di ridisegnare un servizio che avrà costi di esercizio maggiori. Un chilometro di servizio, fatto con un bus elettrico, costa di più che con un bus a gasolio o metano. Occorre quindi, anche per questo, intervenire sulla spesa corrente, con una revisione del Fondo Nazionale Trasporti. Purtroppo la transizione, per la quale ci vogliono visione e capacità d’investimento notevole, trova il settore stremato, nelle Marche più che altrove: trasferimenti statali più bassi d’Italia, terremoto, Covid e caro energetico. È una grande sfida, per questo chiederò che il trasporto pubblico locale diventi una delle priorità dell’azione politica di questa Regione: la rivoluzione verde e la mobilità sostenibile non possono che poggiarsi su un sistema di trasporti forte”.

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