“La situazione delle donne in Italia e nelle Marche ci preoccupa e ci fa arrabbiare “
L'appello della Rete Femminista Marche. Il movimento rivendica la piena applicazione di norme e provvedimenti per i diritti delle donne
Così come ci preoccupa la situazione delle donne e delle altre soggettività nel mondo, a partire dall’Afghanistan. Ci sono paesi dove le prevaricazione, la sharìa, il dogmatismo religioso, l’obbligo del burqa (e non la sua libera scelta), sono maggiormente visibili ma anche paesi come il nostro dove a soggiogare le donne, le persone è una cultura e una società intrisa di regole e valori di un patriarcato che sembra sempre più forte, violento e attuale.
Di fronte allo smantellamento passo passo del nostro welfare, come rete femminista pretendiamo vengano applicate appieno le leggi che ci riguardano, quali la 194 su aborto e consultori, quelle su femminicidio e stalking e tutta la normativa antidiscriminatoria legata alle pari opportunità e alla rimozione del gender pay gap.
Vogliamo che sia riconosciuto come dovere di tutte e tutti prendersi cura delle persone, delle famiglie, dell’ambiente, del pianeta. Che si lotti davvero contro le diseguaglianze di genere, razza e classe, contro la violenza femmicida e omolesbotransfobica, a partire dalle scuole, educando alla sessualità e alla differenza. Vogliamo che si rovesci la logica che contrappone arbitratiamente italianə contro migranti, ricchi contro poveri, “normalmente” abili contro “diversamente” abili, produttivi contro improduttivi.
Vogliamo mettere al centro delle politiche nazionali, regionali e locali, l’effettiva esigibilità del diritto all’autodeterminazione di tutte, di tutti e di tuttu: salute sessuale e riproduttiva, sanità pubblica, accessibile, laica, tutela nei posti di lavoro, stabilizzazione del precariato “di genere”, socializzazione del lavoro domestico e di cura.
Come anticipato nella conferenza stampa di venerdì 17 settembre saremo presenti sul territorio, attraverso le iniziative della rete e delle organizzazioni e associazioni che la compongono, per dare corpo alle nostre rivendicazioni. In collegamento con le altre reti d’Italia, ci rivolgiamo a chi amministra le città delle Marche e il nostro Paese, perché la piena applicazione di norme e provvedimenti già esistenti a partire dalla Legge194 e dal recepimento delle Linee Guida del Ministero della Salute sulla pillola RU486 per l’aborto farmacologico, non sono solo urgenti ma necessari. Sono un nostro chiaro diritto, che dopo più di 30 anni continua a non essere garantito.
La pandemia ci ha insegnato che siamo tutte, tutti e tuttu interconnessi e che lasciare indietro qualcunə non è solo disumano ma anche controproducente. Per questo motivo il 25 ci prenderemo cura del mondo a Roma, dall’Afghanistan all’Italia, nella mobilitazione nazionale TULL QUADZE. Contro ogni forma di oppressione la cura è rivoluzione.
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