CGIL CISL UIL Marche si appellano alla Regione per un confronto sulle condizioni della sanità
"I problemi aperti, numerosi e urgenti: tempi di attesa, pronto soccorso, prevenzione, organi insufficienti e precariato e non solo"
CGIL CISL UIL Marche vogliono riportare al centro dell’attenzione le condizioni della sanità e nelle Marche, anche alla luce delle pesanti ripercussioni della crisi pandemica, per ribadire che il diritto alla salute e alle cure deve essere assicurato a tutti, garantendo la centralità del servizio pubblico e l’universalità delle prestazioni.
Per questo, Daniela Barbaresi, Segretaria generale Cgil Marche. Sauro Rossi, Segretario generale Cisl Marche e Claudia Mazzucchelli, Segretaria regionale Uil Marche, chiedono“alla Giunta regionale che si apra subito un confronto concreto ed efficace, che purtroppo finora non c’è stato.
A livello regionale, i problemi aperti, numerosi e urgenti, riguardano: tempi di attesa, Pronto soccorso e rete dell’emergenza-urgenza, servizi territoriali e integrazione socio-sanitaria, prevenzione, rete ospedaliera, Case della Salute e cure primarie e intermedie, mobilità sanitaria, organici insufficienti e precariato, progressiva privatizzazione della sanità”.
Pertanto, per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini chiediamo:
– Un forte potenziamento delle attività e interventi efficaci di riduzione dei tempi di attesa. L’annullamento e la sospensione di centinaia di migliaia di visite, prestazioni e ricoveri programmati nel corso dell’ultimo anno hanno generato fortissimi disagi.
– Il rafforzamento della sanità sul territorio, come previsto anche dal PNRR: riorganizzazione e sviluppo delle cure primarie delle cure intermedie, potenziamento delle strutture socio sanitarie residenziali e diurne e dell’assistenza domiciliare, Piano della cronicità e legge regionale per la non autosufficienza e finanziamento della legge sull’invecchiamento attivo.
– Un progetto condiviso e trasparente sulla dislocazione, il potenziamento e l’operatività delle Case della Salute/Case e Ospedali di Comunità, anche in attuazione del PNRR, orientando i MMG ad operare all’interno delle Case della Salute/di Comunità.
– Riqualificare le funzioni dei Distretti sanitari e avviare un percorso per renderli coincidenti con gli Ambiti territoriali sociali, ed i Servizi per il Lavoro, a garanzia dell’integrazione socio sanitaria e dello sviluppo di percorsi di inclusione sociale, lavorativa e di contrasto alla povertà.
– L’aumento delle risorse dedicate alla Prevenzione, con una particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Va superato il sostanziale sottofinanziamento: solo il 2,8% della spesa sanitaria (rispetto allo standard del 5%) con un ammanco di 80 milioni. Definire subito il Piano Mirato e Piani Tematici di Prevenzione.
– Una rete dell’emergenza – urgenza capillare ed efficace, capace di integrare l’attività dei Pronto Soccorso ospedalieri con quella del Sistema 118, della continuità assistenziale, delle postazioni territoriali di emergenza, dei mezzi sanitari e dei Punti di Assistenza Territoriale attivati negli Ospedali di Comunità.
– Maggiore attenzione alla Medicina di Genere, potenziamento dei Consultori familiari e piena applicazione della legge 194 del 1978.
– Chiarezza sugli assetti istituzionali della sanità marchigiana: competenze e rapporti tra Servizio Sanità, ASUR, ARS, INRCA, Aziende Ospedaliere, Aree Vaste e Distretti Sanitari; qualificazione e sviluppo delle reti ospedaliere: la funzionalità delle strutture periferiche (ospedaliere e territoriali) è cruciale per consentire agli ospedali di I e II livello di svolgere al meglio l’attività di elevata intensità assistenziale. Completare e realizzare i nuovi e moderni ospedali ricorrendo all’appalto, nel rispetto del DL 77/2021.
– In tema di personale, è necessario un consistente adeguamento e un rafforzamento delle dotazioni organiche con un massiccio piano di assunzioni. Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali (compresa premialità Covid) così da salvaguardare la dignità professionale del personale.
– Fermare la progressiva privatizzazione della sanità e garantire il governo dei soggetti privati accreditati. Il Servizio Pubblico deve esercitare una forte funzione di committenza e di controllo, sia dei servizi erogati che delle condizioni contrattuali, economiche e normative, dei loro dipendenti.
– Adeguata partecipazione a livello regionale e territoriale, sia sulle politiche occupazionali che sull’assetto e l’operatività dei servizi, a partire dall’applicazione dell’art. 3 comma 3 della legge 13 del 2003.
Occorre avviare subito un confronto sullo sviluppo progettuale e attuazione nelle Marche degli interventi previsti dalla Missione 6 – Salute del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) a partire da quelli per il potenziamento dell’assistenza territoriale e in particolare:
– “Casa della Comunità e presa in carico della persona” quali luoghi delle cure primarie (1.288 Case della Comunità da attivare in Italia entro il 2026);
– “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”: potenziare l’assistenza domiciliare fino a prendere in carico anziani, malati cronici e/o non autosufficienti (più di 38.000 prese in carico) e attivazione delle Centrali Operative Territoriali (COT);
– “Rafforzamento dell’assistenza territoriale intermedia e delle sue strutture” con l’obbiettivo di attivare a livello nazionale 381 Ospedali di Comunità;
– Interventi per innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario.
“Su questi temi – concludono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli – , CGIL CISL UIL intendono avviare un percorso di mobilitazione regionale con la programmazione di una manifestazione regionale/presidio che si terrà ad Ancona il 14 luglio prossimo. La mobilitazione si articolerà anche sui territori, per declinarne le criticità e i bisogni e coinvolgendo pienamente le comunità locali”
Da CGIL CISL UIL Marche
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