Le Marche protagoniste a Roma con le best practice dell’Appennino Centrale
Presentati all'evento gli interventi di sviluppo locale realizzati nelle aree interne e di montagna della Regione
Valorizzazione ambientale, sociale e culturale dell’Appennino centrale tramite innovazione, sostenibilità e turismo responsabile.
Consolidamento del tessuto imprenditoriale e produttivo, creazione di reti, attivazione di nuovi strumenti e competenze per dare vita a progetti di rilancio e rinascita dell’entroterra e dei luoghi del cratere sismico, a partire dalle migliori esperienze marchigiane degli interventi di sviluppo locale: sono questi i pilastri dell’impegno per la valorizzazione dei territori appenninici e del Centro Italia presentati all’evento “Multifunzionalità forestale e Next Generation EU: le best practice dell’Appennino Centrale”, che si è svolto nella mattinata di giovedì 13 maggio in diretta streaming phygital, con collegamento dal Parlamentino delle Foreste presso il Comando unità forestali ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.
L’appuntamento è stato organizzato da SVIM Agenzia di Sviluppo della Regione Marche, Regione Marche, Fondazione UniVerde e UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti Montani in occasione dell’Anniversario della Legge di orientamento e modernizzazione del settore forestale. Il D.Lgs n. 227 del 18 maggio 2001, firmato dall’allora Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio, ha permesso di valorizzare la conservazione, l’incremento e la razionale gestione del patrimonio forestale nazionale. In particolare, la legge ha disciplinato le attività selvicolturali quale fattore di sviluppo economico e di miglioramento per la tutela degli ecosistemi.
Media Partners dell’evento: Askanews, Italpress, Radio Radicale, TeleAmbiente, Opera2030.
La diretta streaming è stata aperta dai saluti di benvenuto del Gen. Antonio Pietro Marzo, Comandante del Comando unità forestali ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, che si è congratulato con gli organizzatori dell’evento: “Quando si parla di foreste, di sviluppo locale, di aree interne e montane, noi Carabinieri ci sentiamo a casa. Sono i nostri territori di elezione dove svolgiamo la totalità delle nostre attività di servizio con un approccio di prossimità alle problematiche dei cittadini e dei territori, cercando sempre di accompagnarne lo sviluppo con gli equilibri ambientali. Oggi, la sicurezza ambientale rappresenta il tassello fondamentale anche della sicurezza complessiva e l’integrità del nostro ambiente è la base per garantire la salute e la nostra qualità della vita”.
Gianluca Carrabs, Amministratore Unico di SVIM Agenzia di Sviluppo della Regione Marche: “L’evento di oggi è una grande occasione per il futuro delle Marche poiché le presentazioni delle best practice già effettuate nelle aree interne e montane sono delle ipotesi di lavoro concrete e possono essere prese a modello per intercettare i fondi Piano di ripresa e resilienza – PNRR – e del Contratto Istituzionale di Sviluppo del Cratere Centro Italia – Cis che come ha rilevato lo stesso Presidente Draghi non è un insieme, di numeri, obiettivi, scadenze, ma una strategia che segnerà lo sviluppo del Paese nel prossimo futuro”.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: “Dobbiamo saper distinguere tra boschi di pianura, di collina e di montagna e questi vanno considerati un patrimonio essenziale per la sicurezza del territorio. Occorre investire sui centri minori, montani e dell’entroterra perché la tutela delle comunità locali e delle attività agro-silvo-pastorali apre margini più ampi al contrasto del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi. Valorizzare la vitalità dei contesti rurali, anche con la digitalizzazione, significa promuovere la consapevolezza del forte legame esistente tra attività agricole e azioni di conservazione dei paesaggi e della biodiversità, tra gestione sostenibile delle risorse e valorizzazione delle forme di turismo responsabile.
Sono questi gli obiettivi alla base della legge di orientamento e modernizzazione del settore forestale che firmai nel 2001 da Ministro delle Politiche Agricole, un’azione che ha permesso la creazione di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali con il contrasto all’abbandono dei territori e anche le modifiche successive non devono stravolgere quel portato riformatore. Il bosco è produttivo in Italia soprattutto quando presidia il territorio in modo efficace”.
Mirco Carloni, Vicepresidente della Regione Marche: “Siamo in una fase positiva perché le zone interne sono tornate al centro di una grande discussione. Questa rivalutazione ambientale e sociale ci pone di fronte a sfide importanti. Prima di tutto, in merito agli accordi agroambientali d’area, sulla gestione del rischio idrogeologico, ma anche nella responsabilizzazione all’uso delle aree boschive. La Next Generation EU ci offre grandi opportunità per rimettere al centro la cura delle aree fragili e la multifunzionalità forestale, puntando soprattutto al mantenimento della vita sociale e all’occupazione nelle aree interne.
Abbiamo aperto una linea di finanziamento all’energia e alla filiera del legno, nell’ottica che possa creare le fondamenta per un utilizzo sano delle aree boschive. Infine, con la legge per la rivitalizzazione economica, sociale e culturale dei piccoli borghi e dei centri storici si avvia un processo molto importante per la promozione e lo sviluppo del turismo diffuso e sostenibile”.
Giovanni Legnini, Commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia 2016-17: “La gestione delle foreste nell’Appennino Centrale, in particolare nelle zone colpite dal sisma, ha un ruolo importante nella ricostruzione. La crescita del patrimonio boschivo sta alla base del progetto strategico per la rinascita di questa parte importante d’Italia, improntata alla sicurezza sismica e alla difesa dei territori. Abbiamo avviato lo studio sistematico di tutte le aree di frana appartenenti al cratere sismico, in collaborazione con le autorità di bacino e le università, e all’esito degli studi implementeremo un piano di contrasto al dissesto idrogeologico quale base per una ricostruzione sicura e sostenibile”.
Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto, Senato della Repubblica, in un messaggio ha ricordato: “La legge di orientamento ha rappresentato una svolta storica per l’agricoltura italiana ed è stata un grande passo in avanti sulla via della modernizzazione del mondo agricolo e in particolare del settore forestale. Su questo fronte c’è stata nel PNRR una sottovalutazione. Abbiamo però di fronte a noi ancora moltissime occasioni, costituite dai fondi ordinari e dai fondi europei”.
Marco Bussone, Presidente di UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti Montani: “Nell’ultimo decennio si è invertito un paradigma che ha visto un sistema assistenziale partire dal centro e arrivare sui territori. L’evoluzione che abbiamo avuto è avvenuta grazie a una serie di attenzioni che la politica ha messo in campo a livello centrale e regionale, permettendo di concretizzare tutta una serie di percorsi virtuosi e lungimiranti come i modelli di intervento presentati oggi. Best practice che abbiamo sostenuto e promosso affinché anche altre regioni possano seguire lo stesso esempio”.
Gen. Davide De Laurentis, Comandante del Comando per la tutela della biodiversità e dei parchi, Vice Comandante UFAA dell’Arma dei Carabinieri, ha messo in risalto la portata del D.Lgs n. 227 del 18 maggio 2001, “concepito in un periodo in cui le foreste erano ricomprese in varie casistiche. Dopo ottant’anni di inerzia legislativa, la legge di orientamento ha assunto il valore di vera pietra miliare. Il bosco è un elemento importante e molto fragile, per questo occorre incentivare, da un lato, le attività produttive, e dall’altro, il pagamento dei servizi ecosistemici per il mancato utilizzo dei boschi perché, pur essendo privati, essi svolgono funzioni di pubblica utilità”.
Ha portato i propri saluti anche il Gen. Nazario Palmieri, Comandante del Comando per la Tutela Forestale e Ambientale dell’Arma dei Carabinieri, che ha rimarcato l’importanza dei boschi in termini della “più grande infrastruttura territoriale verde di questo Paese. Rappresentano uno strumento fondamentale, universalmente riconosciuto, anche per la mitigazione climatica ed ecco perché la nostra specialità dà grande importanza alla tutela del patrimonio forestale e su questo aspetto noi poniamo quotidianamente la nostra opera di salvaguardia”.
L’evento, moderato dal giornalista Gianni Todini, Vicedirettore di Askanews, è stato occasione per presentare gli “interventi di sviluppo locale” realizzati nelle aree interne e montane della Regione Marche quale contributo per l’attuazione del Piano di ripresa e resilienza – PNRR – e del Contratto Istituzionale di Sviluppo del Cratere Centro Italia – Cis -.
Le best practice, come è stato sottolineato, hanno trovato linfa di realizzazione nella Legge di orientamento e modernizzazione del settore forestale, e sono state illustrate da:
– Luca Possanzini, che ha introdotto gli obiettivi del modello di gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale attraverso la SAF – Società Agricolo Forestale Marche, realtà che associa in forma cooperativa proprietari e conduttori, pubblici e privati, per una tutela e valorizzazione più produttiva delle superfici, in particolare: interventi selviculturali di miglioramento a tutela della biodiversità e del valore paesistico ambientale, prevenzione degli incendi boschivi, difesa del suolo, delle acque e delle infrastrutture di servizio forestale, fruizione pubblica delle superfici boschive, pianificazione territoriale d’area vasta, sviluppo di attività turistico-ricettive anche a favore di persone diversamente abili, gestione della produzione di legno ad uso energetico.
– Massimiliano Pecci, che ha ricordato i risultati del protocollo d’intesa firmato nel 2007 dall’allora Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e dall’ex Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. L’Accordo di Programma Quadro ha puntato a attuare azioni di difesa e prevenzione del rischio idrogeologico, coordinate a livello regionale, con attività di valorizzazione del patrimonio socio-culturale, concorrendo allo sviluppo e al miglioramento della capacità produttiva, turistica e naturalistica degli ambiti di intervento.
– Francesco Leporoni, che ha descritto il Progetto “Appennino” che individua le aree di montagna come occasione di sviluppo e occupazione, con attività di manutenzione, recupero, salvaguardia e messa in sicurezza degli ambienti attraverso l’occupazione stabile delle maestranze, allo scopo di garantire anche il presidio e la residenza in aree rurali e montane, e il Progetto “Appennino Outdoor” che punta a sviluppare circa 2.000 km di percorsi in bicicletta e cammini mappati sul territorio regionale, collegati alle tradizioni e alla cultura dei territori, favorendo lo sviluppo dell’ecosistema di aziende agricole locali, il coinvolgimento dei giovani e ideando nuovi percorsi in grado di congiungere e valorizzare le aree colpite dal sisma.
Da SVIM, Agenzia di Sviluppo della Regione Marche
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