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Sanità, carenza medici e infermieri: Consiglio Regione Marche approva mozione Biancani

Il Vicepresidente dell'Assise: "devono aumentare gli ingressi nelle facoltà di medicina e di scienze infermieristiche"

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Sanità, medici

Rivedere a livello nazionale il calcolo del fabbisogno, il numero chiuso per i corsi universitari di medici e infermieri e per le scuole di specializzazione. E’ l’impegno ottenuto con la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, proposta dal Vicepresidente Andrea Biancani e sottoscritta dal gruppo Pd, insieme al consigliere regionale Luca Santarelli (Rinasci Marche).

“Ormai da diverso tempo – sottolinea Biancani -, molto prima che a marzo scoppiasse l’emergenza sanitaria, era emersa la situazione di difficoltà che si vive nelle corsie degli ospedali, nelle strutture territoriali sanitarie e sociosanitarie. La carenza di medici e infermieri è ormai strutturale in tutto il Sistema sanitario nazionale, per questo nella mozione abbiamo chiesto scelte chiare per colmare la distanza tra i bisogni nella quotidianità e i numeri scritti nelle previsioni. Devono aumentare gli ingressi nelle facoltà di medicina e di scienze infermieristiche, prevedendo più accessi anche nelle scuole di specializzazione”.

“La richiesta – prosegue – è stata accolta dalla Giunta e l’assessore Saltamartini ha confermato l’impegno di discuterne a livello di Conferenza Stato-Regioni, con l’obiettivo di rivedere i modelli di calcolo del fabbisogno e di riprogrammare, già dal prossimo anno accademico, i numeri per la formazione delle professioni mediche e infermieristiche”.

La quantificazione del fabbisogno tiene conto delle previsioni a livello regionale e nazionale della domanda e dell’offerta di professionisti sanitari, dei Livelli essenziali di assistenza, degli obiettivi individuati nel Piano sanitario nazionale e in quelli regionali, dei modelli organizzativi dei servizi e delle valutazioni degli Ordini ed i Collegi professionali.

“Sulla carta il meccanismo funziona benissimo, ma i fatti dimostrano che qualcosa in questo modello non va. – conclude Biancani – Abbiamo chiesto anche di affrontare il problema dell’imbuto formativo delle specializzazioni, considerando che ogni anno migliaia di medici restano fuori, e di sostenere con adeguate risorse il potenziamento degli organici. Ringrazio l’assessore e il Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, per aver accolto la mozione, condividendo la necessità di fare scelte chiare adesso per avere risultati nel lungo periodo. Per accaparrarsi queste figure, stiamo assistendo a una sorta di competizione non solo tra pubblico e privato, ma anche tra regioni che ricorrono ad assunzioni straordinarie per fronteggiare l’emergenza. Ci vogliono circa 10 anni per formare un medico e almeno 4 per un infermiere, dobbiamo intervenire adesso per ottenere i primi effetti positivi stabili nel Sistema sanitario tra qualche anno”.

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