La crisi si fa sentire, si riduce nelle Marche il numero di persone in cerca di lavoro
La Uil: "ci sono troppi part time e stage. E una rassegnazione preoccupante"
Nelle Marche si è praticamente dimezzato il numero di quanti sono alla ricerca di occupazione.
Erano 64.000 a giugno 2019, sono 31.000 dopo un anno, secondo i dati dell’Osservatorio regionale sul lavoro.
Questo però non significa che 33.000 hanno trovato lavoro, ma che hanno smesso di cercare.
Secondo l’Istat gli inattivi sono infatti aumentati del 13% dall’inizio della crisi dettata dal Coronavirus.
Dati davvero allarmanti.
“Tra aprile e giugno – ha spiegato la segretaria generale regionale Uil, Claudia Mazzucchelli – abbiamo perso più di 7.000 posti di lavoro. Dobbiamo combattere quella sorta di rassegnazione che si sta insinuando nella nostra comunità.
È dunque necessario, in questo momento, rimettere al centro le persone, restituire ai giovani il diritto di progettarsi il futuro.
Bisogna ripensare a un nuovo Modello Marche incentrato sulla qualità del lavoro.
Nella nostra regione c’è un ricorso troppo diffuso di part time involontari, tirocini, stage mentre occorre, invece, dare qualità e dignità al lavoro”.
E’ ritenuto dal sindacato “necessario e urgente” un confronto approfondito con la Regione Marche per discutere di welfare, politiche di sviluppo, sostenibilità sociale e ambientale.
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