Ora solare: lancette un’ora indietro nella notte tra il 24 e 25 ottobre, Sarà l’ultima volta?
Ad aprile sapremo se il 2021 decreterà o meno la fine del “cambio dell’ora” che ci accompagna da ben 54 anni.
Nella notte a cavallo tra il 24 e il 25 ottobre 2020 ritorna l’ora solare: come ogni anno le lancette verranno spostate indietro di un’ora. Si dormirà quindi un’ora in più, ma farà buio prima. Stavolta però potrebbe trattarsi veramente dell’ultima volta in cui si esegue questo rituale. Ad aprile sapremo se il 2021 decreterà o meno la fine del “cambio dell’ora”, o meglio dell’ora legale, che ci accompagna da ben 54 anni. Un cambiamento che potrebbe causare una certa confusione a livello di fusi orari europei, sul quale ancora di discute.
Dal 1996 tutti i Paesi dell’Unione Europea – più la Svizzera e i Paesi dell’est Europa – adottano lo stesso calendario per l’ora legale, nonostante le polemiche di alcune nazioni. Nell’estate 2018 il parlamento europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo per gli Stati membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno. Ogni Stato è quindi libero di decidere entro aprile 2021 se adottare per sempre l’ora legale, quella solare o continuare ad alternarle. I Paesi del Nord, come Finlandia e Polonia, spingono per la fine dell’ora legale, mentre quelli del Sud si muovono in senso opposto. La Francia si è già espressa con un voto popolare per mantenerla tutto l’anno. L’Italia, invece, propende ancora per l’alternanza, soprattutto per ragioni economiche: l’ora legale permette di accendere le luci un’ora dopo, con un risparmio non indifferente.
L’ora legale, grazie all’ora di luce quotidiana in più che ci ha garantito, ha fatto risparmiare al nostro paese la bellezza di 552,3 milioni di kilowattora (549,7 milioni di kWh il dato del 2014), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 210 mila famiglie. In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale 89,3 milioni di euro: dal 2004 al 2015 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 7 miliardi e 270 milioni di kilowattora, pari a un valore di circa 1 miliardo e 79 milioni di euro.
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