Marche, trivellazioni nell’Adriatico: la Regione ricorre contro lo ‘Sblocca Italia’
Spacca: "Impensabile non tenere conto del parere delle Regioni su temi così importanti"
Trivellazioni in Adriatico: la Regione Marche ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del DL 133/2014 (il cosiddetto Sblocca Italia) che riguardano misure urgenti per l’approvvigionamento e il trasporto del gas naturale e quelle per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali.
La necessità di impugnare tali provvedimenti era stata decisa dalla Giunta regionale che aveva dato seguito ad una mozione approvata dall’Assemblea legislativa. “Lo avevamo annunciato e abbiamo mantenuto l’impegno – sottolinea il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – La parte dello Sblocca Italia relativa alle misure per l’approvvigionamento del gas naturale contrasta con il titolo V della Costituzione. Di nuovo, dunque, un tentativo di ricentralizzare competenze delle Regioni, in un settore, per di più, di particolare importanza e delicatezza per le comunità locali. Per quel che riguarda l’Adriatico stiamo parlando di un mare semichiuso e con un lento ricambio delle acque; un’area dall’ecosistema molto sensibile e che sta puntando con grande determinazione, rafforzata dalla nascita della Macroregione adriatico ionica, sulla crescita turistica legata all’ambiente e al paesaggio. Impensabile che su tematiche come la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia il parere e l’intesa delle Regioni, previsti dalla nostra Costituzione, non vengano tenuti nella debita considerazione”.
Con gli articoli 37 e 38 dello Sblocca Italia, infatti, si attribuisce tra l’altro al Ministero dello Sviluppo economico il compito di predisporre un piano delle aree in cui sono consentite le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale senza prevedere la necessaria acquisizione dell’intesa con la Regione interessata.
E’ inoltre previsto che venga richiesta alla Regione la necessaria intesa al rilascio del titolo concessorio unico per le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi solo se tali attività si svolgono sulla terraferma e non anche in mare. In questo modo si ledono le competenze legislative regionali previste dall’articolo 117 della Costituzione in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia, oltre che quelle di governo del territorio, nonché le competenze amministrative delle Regioni in base al principio di sussidiarietà stabilito nell’articolo 118 della Costituzione.
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