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Tragedia di Corinaldo: un evento a Senigallia in ricordo delle vittime con uno sguardo al futuro

Ceriscioli: “I giovani hanno diritto a divertirsi in piena sicurezza”

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Morti e feriti alla Lanterna Azzurra di Corinaldo: gli interventi di soccorso

Emma, Asia, Benedetta, Daniele, Mattia e una giovane mamma, Eleonora. Ad un anno dalla loro tragica scomparsa in quella maledetta notte alla Lanterna Azzurra di Corinaldo , la comunità marchigiana si stringe attorno ai genitori e alle famiglie di questi ragazzi per ricordarli e per fare in modo che quanto accaduto non accada più. Il messaggio che parte dalle Marche con l’ambizione di contagiare tutta l’Italia e diventare tema di un appuntamento fisso, è semplice: i ragazzi hanno il diritto di divertirsi e gli adulti devono creare le condizioni perché questa avvenga in sicurezza.

L’8 dicembre prossimo a Senigallia si terrà quindi una giornata piena di iniziative con momenti di riflessione e la presentazione dei corsi di formazione organizzati dalla Regione per chi opera nel mondo dell’intrattenimento, della musica e degli spettacoli. Previsti anche momenti di divertimento perché, come scrissero i compagni su social e striscioni, il giorno dopo la tragedia, “da un concerto si torna senza voce non senza vita”.

Questa mattina (ndr: 22 novembre) a Palazzo Raffaello ad Ancona è stato presentato il programma degli eventi che si concluderà in serata con il concerto di tre giovani rapper: 13Pietro, Ernia, Rkomi.

Hanno partecipato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, Luigina Bucci presidente COGEU (Comitato Genitori Unitario), il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il Garante regionale per i diritti dell’Infanzia Andrea Nobili, Giacomo Bramucci di Confcommercio Marche per il lavoro fatto sul codice dell’intrattenimento che detta regole per i locali a tutela dei minori, Carlo Pesaresi presidente della Form, Gilberto Santini direttore Amat che hanno contribuito fattivamente all’organizzazione.

Una giornata – ha detto il presidente Ceriscioli – che parte dal Comitato dei genitori che ha voluto trasformare quello che è avvenuto in uno sguardo verso il futuro. L’idea è che il divertimento è un diritto dei giovani da esercitare in piena sicurezza e questo è un bellissimo messaggio che travalica i confini regionali. Attorno al Cogeu si sono unite tutte le istituzioni, gli enti e le associazioni. Come Regione abbiamo voluto dare, oltre al sostegno economico della manifestazione, un segnale più concreto di impegno attraverso la formazione. L’Assessorato competente si è infatti subito messo in moto per offrire una adeguata formazione per tecnici e operatori, addetti ai controlli nell’ambito dell’organizzazione di eventi, spettacoli, concerti, fiere, etc. L’importo complessivo stanziato ammonta a 325mila euro è sarà impiegato per formare oltre 2000 persone attraverso 7 diversi corsi” .

Ricordiamo una tragedia che ha segnato una nazione non solo una comunità – ha proseguito il sindaco Mangialardi – Grazie al Cogeo e a tutti gli altri coinvolti siamo riusciti a fare un passo avanti. Sono stati gli stessi genitori a ridarci una prospettiva per fare qualcosa di concreto. Una modalità che speriamo valga anche nel resto Italia e ringrazio la Regione Marche per l’attenzione e le risorse. I percorsi di formazione degli operatori sono un provvedimento importante e un grande segnale su cui costruire. Erano figli di tutti noi e ci siamo stretti insieme come una comunità non per una semplice iniziativa, ma per un progetto che pur nato da una tragedia, vuole dare un contributo importante a livello nazionale come testimonia anche l’invito al ministro. Abbiamo messo un piccolo seme che non cancella il passato, ma guarda al futuro”.

Non è semplice quello che stiamo facendo – ha aggiunto Nobili – ma c’è il senso di un territorio che si fà comunità e ha la capacità di risollevarsi nelle difficoltà. Una significativa alleanza tra istituzioni e società civile per rialzare la testa e guardare al futuro non con eventi celebrativi, ma con prospettive e lavoro come il codice etico, il primo in Italia, per i locali del divertimento elaborato insieme a Confcommercio. Regole alle quali speriamo aderiscano quanti più locali a livello nazionale. Penso che sia il modo migliore per ricordare le vittime”.

“Quella notte – ha continuato Bramucci – abbiamo rischiato di infrangere il patto intergenerazionale: i giovani hanno diritto di divertirsi e i grandi hanno il dovere di creare le condizioni necessarie per la loro sicurezza. Un sodalizio sulle basi della concretezza come testimoniano i corsi di formazione che già prima dell’8 dicembre vedranno in aula i primi operatori. Un segnale per il presente e per rinsaldare i legami con i nostri ragazzi così come lo è il codice etico”.

A nome dei genitori, Luigina Bucci ha voluto ringraziare il presidente Ceriscioli, per “la sensibilità con cui ha accolto il progetto partito da una riflessione subito dopo la tragedia e tutti coloro che a diverso titolo in questi mesi non hanno fatto mai mancare il loro appoggio a partire dal sindaco Mangialardi, dal Garante Nobili e dall’assessore al Lavoro Loretta Bravi, dalle associazioni di categoria e dalle Università di Urbino e di Ancona

Rappresento una comunità sconvolta – ha detto – che grazie all’aiuto di tutti oggi è qui a lanciare un messaggio di speranza per il futuro e le nuove generazioni. Non vogliamo demonizzare i locali e le discoteche: è giusto che i giovani si divertano. Non è un caso che la parte della giornata più dedicata ai ragazzi si svolgerà nella discoteca Mamamia a cura di Scuola Zoo, collettivo studentesco con sede a Milano che i ragazzi stessi ci hanno indicato. Il nostro augurio è che questa giornata non sia locale ma regionale e più nazionale e che diventi un appuntamento fisso così come lo è il 1° maggio per il lavoro”.

In conclusione Carlo Pesaresi nell’illustrare il programma ha voluto ringraziare proprio “il gruppo di ragazzi meravigliosi tra i 15 e i 20 anni che come una “bussola” ci hanno indicato la strada per organizzare l’evento e grazie al contributo di tutti è stato realizzato un piccolo miracolo marchigiano”.

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