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Banca Marche, Unione Consumatori chiede di valutare la posizione di Luciano Goffi

L'ex direttore generale è stato interrogato come teste ad Ancona. Canafoglia: "cominciano a emergere verità importanti"

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Banca Marche, sede di Jesi

Processo Banca Marche, l’Unione Nazionale Consumatori chiede – attraverso l’avvocato Corrado Canafoglia – al Collegio giudicante di rimettere alla Procura della Repubblica gli atti per valutare la posizione di Luciano Goffi, invitando i sostituti procuratori presenti in aula di procedere anche contro l’ex direttore generale dell’istituto, subentrato a Massimo Bianconi.


La richiesta è arrivata al termine di una lunga udienza al Tribunale penale di Ancona, lunedì 4 novembre.

Goffi, che non è indagato, è stato interrogato per 8 ore come teste: durante l’interrogatorio ha riferito che UBI Banca ha acquistato Banca Marche pagando un prezzo di 0,33 €, ma ottenendo quale beneficio 900 milioni di euro di credito di imposta, nonché € 1 miliardo e 500 milioni dalla vendita di crediti deteriorati, oltre a tutta la clientela ed ai rapporti bancari.

Una dichiarazione che ha fatto scaldare gli animi ai risparmiatori presenti in aula, molti dei quali assistiti dall’avvocato Canafoglia per l’Unione Nazionale Consumatori.

Goffi ha altresì riferito che prima della risoluzione della banca voluta dal Governo Renzi sono stati saldati i debiti che Banca Marche aveva verso la BCE e verso Bankitalia; poi, incalzato dallo stesso Canafoglia, ha sostenuto che Banca Marche non fosse una banca “sistemica”, ovverosia una banca che fallendo avrebbe causato effetti devastanti sull’intero sistema bancario nazionale e pertanto ha prospettato il dubbio che potesse essere applicato all’istituto il bail in, la procedura voluta dall’Europa solo per le banche sistemiche in crisi.

Goffi ha inoltre ammesso di aver erogato somme a ditte rivelatesi poi insolventi verso la Banca.

Nel corso dell’udienza Goffi ha spiegato che su alcune delibere di consiglio vi era una “manomissione”, cioè “il cda non aveva deliberato, ma la delibera risultava a sistema”. Una situazione che l’ex direttore generale ha raccontato di aver denunciato alla Procura della Repubblica.

Il Tribunale si è riservato sulla richiesta dell’avv. Canafoglia ed ha rinviato l’udienza al 18 novembre per continuare a sentire altri testi.

“Iniziano ad emergere verità importanti sulla vicenda Banca Marche, sinora oggetto del segreto di ufficio imposto dal Decreto Salva Banche, ma siamo all’inizio”, ha sottolineato al termine dell’udienza Canafoglia.

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