Terreni canapa coltivati raddoppiano, ma nelle Marche i problemi restano
Le riflessioni di Coldiretti: "servono nuove leggi"
Nelle Marche negli ultimi anni sono più che raddoppiati i terreni coltivati a canapa.
Nelle nostre campagne circa 140 ettari, stimano da Coldiretti Marche, sono dedicati alla canapa, pianta utilizzatissima in passato per i suoi molteplici impieghi (sia nel tessile che nel settore alimentare) e poi abbandonata.
I sequestri preventivi, le sentenze che si alternano e spesso vanno in contrasto tra loro non fanno però che alimentare l’incertezza delle aziende agricole.
“La coltivazione della canapa – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – ha sempre caratterizzato una parte dell’indirizzo colturale delle aziende italiane e marchigiane.Oggi si riscopre un rinnovato interesse legato ai suoi molteplici usi: dalla filiera della fibra tessile a quella edilizia, passando dall’utilizzo alimentare a quello cosmetico. Rappresenta un settore ad alto potenziale innovativo e remunerativo per le imprese, attraendo così soprattutto le nuove generazioni, nonché un elemento agronomico di comprovato beneficio per i terreni in rotazione. Per questi motivi è urgente e necessaria una nuova regolamentazione legislativa che possa definire i confini di azione entro cui le nostre aziende possano programmare investimenti colturali e di trasformazione”.
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