Il Consorzio di Bonifica scannerizza i fiumi delle Marche
Alta tecnologia e rilievi digitalizzati nelle acque marchigiane
Alta tecnologia al servizio del Consorzio di Bonifica e, quindi, dei cittadini marchigiani.
Questo è il servizio offerto dalla società cooperativa ‘The sign’ di Offida, specializzata in rilievi digitalizzati e misurazioni ad elevatissima precisione in condizioni particolarmente difficili.
Il Consorzio di Bonifica si è rivolto allo studio ‘The sign’ per avere la miglior panoramica possibile in vista dei vari interventi di gestione idraulica dei corsi d’acqua. “Il nostro staff – spiega l’architetto Massimo D’Ignazio – è composto da quattro professionisti. Oltre a me ci sono l’ingegner Andrea Tozzi di Offida, il geometra Davide Butteri di Grottammare e l’altro architetto Fabio Pasquarè di Marina di Altidona”. D’Ignazio, 49 anni, è il veterano di un gruppo giovane e ambizioso: Tozzi e Butteri sono trentenni mentre Pasquarè ha da poco superato i 40.
“Ci occupiamo – continua D’Ignazio – di rilievi digitalizzati, cioè in 3D. Utilizziamo uno scanner che in linea di principio funziona come quello di casa, solo che lavora a 360 gradi, in manera spaziale. Possiamo dire, in termini semplici, che lo scanner preleva un milione di punti al secondo. Questi punti vengono poi trattati e modellati in modo da ricreare la realtà in formato digitale. Ora pensate a questo strumento applicato alla ricostruzione di un corso d’acqua: i nostri rilievi permettono al Consorzio di capire quando è necessario ripulire l’alveo, constatare le condizioni degli argini, capire se c’è un principio di smottamento, se ci sono alberature che possono dar fastidio o anche se è il caso di inserire elementi in cemento per prevenire possibili disagi.Tutto questo è possibile grazie al nostro scanner e al preziosissimo lavoro dei tecnici del Consorzio, che inseriscono i nostri dati all’interno dei programmi di gestione idraulica e trovano via via le soluzioni ai vari problemi che si presentano”.
Gli strumenti utilizzati da ‘The sign’ sono tre: il laser scanner, il gps e le cosidette ‘stazioni totali’, necessarie per avere quote e distanze.
“Il vantaggio dell’avere a disposizione il laser scanner – conclude D’Ignazio – sta nel fatto che rispetto al drone riesce ad operare anche in punti in cui la vegetazione è fitta. Il drone è perfetto in aperta campagna ma in molti tratti dei corsi d’acqua marchigiani non è l’ideale. Per avere una ricostruzione di alta qualità, come vuole il Consorzio, entriamo in scena noi. Fin ora abbiamo ‘scannerizzato’ il fiume Scarsito a Pioraco, il fiume Foglia a Pesaro e il Misa a Senigallia, muovendoci a volte su canoe e persino calandoci in acqua con le mute da sub”.
Da
Consorzio di Bonifica
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