Fondo Sociale Europeo: Marche promosse, raggiunto il target di performance
Circa 35mila marchigiani hanno beneficiato degli interventi; Bravi: "Volano di sviluppo il rapporto tra imprese, scuole e università"
Raggiunto il target di performance che consente alla Regione Marche di confermare le risorse assegnate dal Fondo Sociale Europeo pari a 288 milioni di euro da spendere entro il 2023 e ricevere la premialità.
E’ quanto emerso questa mattina nel corso dell’annuale Comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo presieduto dalla “rapporteur” Adele De Angelis con l’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione Loretta Bravi.
Al 31.12.2018, si registrano infatti impegni per un ammontare pari ad oltre 95 milioni di euro; spese dei beneficiari finali superiori ai 52 milioni e un ammontare cumulato di spesa certificata alla Commissione europea di 41,4 milioni di euro (contro una soglia n+3 di 37,4 milioni). Con le misure realizzate sono stati complessivamente raggiunti 34.863 destinatari, quasi 27mila dei quali disoccupati. Ad aprile del 2019 è stata poi inoltrata un’ulteriore domanda di pagamento alla Commissione, sempre riferita a spese sostenute entro il 31.12.2018, per un valore cumulato di 47,5 milioni di euro (a fronte di un target finanziario complessivo fissato per la performance al 2018 di 40,9 milioni).
“Il FSE – spiega l’assessore Bravi – è uno dei fondi strutturali e di investimento europei utilizzati per la politica di coesione e destinati alla realizzazione di interventi a sostegno dell’inserimento occupazionale, alla qualificazione delle risorse umane e alla promozione dell’inclusione sociale. Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto e dell’apprezzamento espresso dalla delegazione della Commissione Europea. In particolare nelle Marche ci siamo concentrati su interventi che rispondessero alle criticità emerse dai tavoli permanenti sul lavoro istituiti a livello territoriale: ricambio generazionale, competitività delle medie e piccole imprese, necessità di innovazione nella tradizione, sostegno alle filiere tradizionali. Come criteri abbiamo scelto una formazione mirata in grado di migliorare la qualità delle figure professionali richieste, la capillarità degli interventi, la territorialità e i fabbisogni. Il volano di sviluppo lo abbiamo individuato nel rapporto tra scuola, imprese e università. Ai centri per l’impiego, che stiamo rafforzando, abbiamo chiesto di fare da tramite tra istituti e aziende. Essenziale in questo contesto la governance regionale per facilitare il dialogo e guidare le risorse dove servono. Abbiamo anche previsto un sostegno alla famiglia come bene da tutelare in favore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e per quanto riguarda il dimensionamento scolastico siamo concentrati sulla tutela dei servizi dell’entroterra”.
L’assessore Bravi in merito al riacutizzarsi nei primi mesi del 2019 di un periodo di vertenze ha lanciato la proposta di istituire un coordinamento regionale per le crisi del lavoro con tutti gli stakeholders coinvolti.
Il POR FSE si articola in Assi e priorità di investimento. Al fine di contrastare le criticità occupazionali la Regione Marche, nell’ambito del POR FSE 2014/20, ha suddiviso così i 288 milioni a disposizione:
Asse 1 – Occupazione: 162,4 milioni di euro
Asse 2 – Inclusione sociale 51,5 milioni di euro
Asse 3 – Istruzione e formazione 53,4 milioni di ero
Asse 4 – Capacità amministrativa 11,1 milioni di euro
Asse 5 – Assistenza tecnica 9,5 milioni di euro
Nel corso dell’ultimo anno, in particolare, nell’ambito dell’Asse Occupazione, sono stati emanati avvisi per 42 ml di euro a fronte dei circa 28 milioni attivati nell’anno precedente. Le linee di azione implementate sono per lo più finalizzate alla formazione dei disoccupati, al sostegno alla creazione di impresa e all’erogazione di aiuti alle assunzioni e alle stabilizzazioni dei contratti precari. Inoltre, sono stati emanati: un avviso per la concessione di voucher di servizio a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (1 ml di euro); un avviso per la concessione di voucher formativi da spendere nell’ambito dei corsi presenti nel catalogo “Formica” (2,5 ml di euro); un avviso per l’erogazione di borse a “dottorati innovativi” (1,2 ml di euro); un avviso biennale a favore di disoccupati di lunga durata over 30 che prevede il loro impiego in amministrazioni pubbliche locali in modo da contrastarne l’obsolescenza delle competenze professionali pregresse e favorirne il rientro nel mercato del lavoro (10 ml di euro). Complessivamente, l’attuazione dell’Asse ha determinato a fine 2018 il raggiungimento di quasi 25 mila destinatari e impegni per quasi 60 milioni di euro.
Nell’Asse 2 del POR (Asse Inclusione) sono invece in corso di realizzazione i progetti di potenziamento dei 23 Ambiti territoriali sociali presenti sul territorio regionale che hanno tutti ottenuto un finanziamento per la realizzazione di attività concernenti: il servizio di accoglienza e presa in carico da parte degli Uffici di Promozione Sociale; il servizio di accompagnamento e tutoraggio delle persone svantaggiate prese in carico e il servizio socio-educativo extra scolastico. Gli stessi progetti di potenziamento, avviati nel 2017, hanno complessivamente consentito di raggiungere quasi 3.500 destinatari.
Sull’Asse 3 del POR (Asse Istruzione e Formazione), a fine 2018, risultavano avviati, o già conclusi, 171 corsi di formazione (IFTS, ITS, IeFP), rivolti ad una utenza complessiva di oltre 6 mila soggetti.
Le risorse dell’Asse 4 sono state prioritariamente utilizzate per il finanziamento della manutenzione evolutiva del sistema informativo lavoro. Molte della attività formative e informative previste per il potenziamento della capacità amministrativa del personale coinvolto nella gestione del programma sono state infatti finanziate, ad oggi, con risorse del bilancio regionale.
Complessivamente, alla data del 31.12.2018, i progetti finanziati in attuazione del programma sono pari a 4.790 e i destinatari coinvolti, per lo più disoccupati e inattivi e prevalentemente di genere femminile, sfiorano le 35 mila unità. Le linee di intervento attivate hanno determinato un ammontare complessivo di impegni che, come anticipato, sfiora i 100 milioni di euro.
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