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Comparto peschereccio, preoccupazione sul regime previdenziale

Non si intravede ancora una strada per il rilancio di un settore in crisi

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porto, navi, pesca

Da tempo il comparto peschereccio marchigiano sta manifestando grande preoccupazione per le questioni connesse ai regimi previdenziali del personale imbarcato sulle unità da pesca iscritte presso i compartimenti Regionali.

La problematica riguarda l’operato dell’INPS che in via unilaterale sta procedendo con il re inquadramento dei lavoratori marittimi ex L. 413/1984 in pescatori autonomi ex L. 250/1958. Tale variazione determina la migrazione del lavoratore in un regime previdenziale decisamente sfavorevole ai fini pensionistici e peggio ancora penalizza tutti coloro che per anni si sono impegnati ad una contribuzione più onerosa.

Ad aprile 2019 il tema è già stato oggetto di dibattito in sede di Consulta Regionale per l’Economia Ittica dove è emerso che seppur la questione non rientra nelle competenze dell’Ente Regionale, costituisce comunque un’urgenza per la quale l’Assessorato alla pesca si è impegnato a svolgere ogni possibile azione di mediazione tra il comparto pesca e i soggetti previdenziali titolari delle procedure di inquadramento dei lavoratori interessati.

In particolare, la Regione Marche ha già predisposto tre distinte comunicazioni inviate rispettivamente ai Direttori Generali di INPS nazionale e regionale e al Direttore Generale del Ministero competente (MiPAAF) con la richiesta di istituire con urgenza un tavolo di concertazione.

Non avendo ricevuto riscontro in merito la Regione ha tempestivamente provveduto a sollecitare le richieste di confronto ma ad oggi nessuna risposta è pervenuta. A tale proposito l’Assessorato alla Pesca della Regione Marche convocherà un’ulteriore seduta della Consulta allo scopo di individuare eventuali ulteriori forme di sollecitazione al confronto verso i soggetti competenti

La consulta sarà anche l’occasione per recepire dalla marineria le problematiche connesse ad un altro tema di competenza prettamente statale e cioè la definizione dei periodi di arresto temporaneo individuati con DM n. 173 del 30/04/2019. Il tutto al fine di porre la Regione sempre al fianco del comparto pesca che in un periodo di forte crisi non riesce a vedere all’orizzonte un rilancio sicuro del settore.

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