Coldiretti Marche, greggi attaccate: bene OK della regione a nostra proposta
Nel 2018 sono stati denunciati in tutta la regione 107 attacchi (20% da parte di cani inselvatichiti) con 522 capi uccisi
Bene l’estensione oltre l’area montana per i fondi per contenere i danni causati da lupi e cani inselvatichiti che attaccano le greggi ma occorre rendere più veloce la procedura di erogazione e prevedere somme maggiori.
Parziale soddisfazione da Coldiretti Marche alla notizia che la giunta regionale ha approvato i nuovi criteri e le modalità di assegnazione dei fondi del Psr per attenuare il conflitto lupo/allevatore.
Coldiretti chiedeva da tempo di allargare l’area, in precedenza solo quella montana, per consentire alle aziende di dotarsi di adeguati sistemi di sicurezza come recinzioni e cani da pastore per contenere le predazioni. Non si possono tuttavia sottovalutare altri aspetti molto sentiti dalla categoria. L’entità del rimborso, ad esempio, che non considera la perdita di reddito.
O il fatto che, ad esempio, siano rimborsati solo i capi sbranati e non quelli effettivamente uccisi (ad esempio i capi morti per calca durante l’attacco). È il caso dei 100 capi morti in un attacco avvenuto ad Ascoli lo scorso gennaio: solo 6, quelli trovati sbranati, saranno conteggiati per il rimborso.
Nel 2018 sono stati denunciati in tutta la regione 107 attacchi (20% da parte di cani inselvatichiti) con 522 capi uccisi. La decisione della giunta arriva all’indomani dell’ennesimo attacco subito da un allevatore. Stavolta le zanne hanno colpito ad Appignano del Tronto. Bilancio: tre pecore e sei agnelli sbranati nella strage nell’entroterra, sia sull’Appennino che nei pressi dei centri abitati.
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