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La Regione Marche presenta due bandi Psr: infrastrutture e rischio idrogeologico

Casini: "Il sistema rurale per una nuova modalità di gestione del territorio"

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Nuovi bandi Psr presentati a Tipicità 2019

L’ impegno per le infrastrutture viarie secondarie e la prevenzione del rischio idrogeologico sono stati al centro del seminario promosso dalla Regione Marche a Tipicità 2019. Gli interventi verranno finanziati con due nuovi bandi del Programma di sviluppo rurale (Psr), “innovativi nel loro genere”.

È quanto ha affermato la vicepresidente Anna Casini che ha introdotto i lavori al Centro congressi Fermo Forum. “Rappresentano un’opportunità per il mondo agricolo, non strettamente legata all’attività rurale, ma di fondamentale importanza per la fruibilità e la salvaguardia del territorio. Un primo bando, finanziato con 18 milioni di euro, favorirà il ripristino della viabilità rurale nell’area del cratere sismico.

“Ci siamo mossi partendo dalla constatazione che le strade secondarie – interpoderali e vicinali, utilizzate da una pluralità di aziende agricole e utenti – fossero abbandonate, dal momento che i Comuni non hanno le risorse per mantenerle o ripristinarle e non possono aiutare i frontisti e gli agricoltori a sistemarle”.

Casini non ha nascosto la difficoltà, in un primo momento, di proporre l’utilizzo dei fondi del terremoto per questa finalità non strettamente agricola. “Invece l’innovazione è piaciuta e abbiamo già richieste per estenderla anche alle aree fuori cratere, che valuteremo in un secondo momento”.

Il secondo bando presentato “è più complesso ed è una sfida più grande. Se il progetto avrà le gambe per camminare, avremo una modalità di lavorare sul territorio, mai sperimentata nelle Marche, per prevenire i danni causati dai cambiamenti climatici, ha detto Casini. Finanzia gli Accordi agroambientali d’area per contenere il dissesto idrogeologico e le erosioni.

Sono stati già sperimentati, come nella Valdaso, per ridurre gli inquinanti nell’acqua, “ma questa volta la sfida è maggiore, punta a costruire una nuova modalità di cura del territorio coinvolgendo i gestori delle aree protette, i Comuni, i Consorzi di bonifica, gli organismi per la gestione associata dei beni agro silvo pastorali, le Comunanze agrarie e le associazioni degli agricoltori”. La vicepresidente ha concluso il proprio intervento evidenziando, come i due bandi, propongano “un approccio complessivo alla gestione territoriale che vede la piena collaborazione del sistema rurale a vantaggio di tutta la comunità”.

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