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Firmato nelle Marche il Protocollo d’intesa per la prevenzione della corruzione

Bora e Di Nuzzo: "Salto culturale verso la trasparenza"

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Firma del Protocollo d'Intesa per la prevenzione della corruzione

È stato firmato il Protocollo d’intesa che avvia il Tavolo regionale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza amministrativa. Il documento è stato sottoscritto a Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale, ad Ancona. Regola i rapporti tra Regione Marche, le Prefetture (Utg, Uffici territoriali di governo), il Difensore civico regionale, la Stazione unica appaltante Marche (Suam), Anci (Comuni) Upi (Province) Uncem (Comunità montane) Marche, il Comitato regionale dei consumatori e degli utenti (Crcu).

L’obiettivo è quello di condividere modelli organizzativi e procedurali, anche nel settore dei contratti pubblici, per rafforzare la legalità, attraverso un raccordo tra le pubbliche amministrazioni del territorio. Verrà garantito un supporto ai piccoli Comuni per favorire, viene evidenziato nel documento, una transizione dal semplice adempimento burocratico alla qualità della prevenzione della corruzione e della trasparenza amministrativa.

“La Regione Marche, con questo protocollo, intende assicurare la piena collaborazione degli uffici per la raccolta e l’elaborazione dei dati, mettendo a disposizione la propria esperienza per supportare gli enti di piccole dimensioni nell’attuazione della normativa di prevenzione della corruzione – ha ricordato l’assessora Manuela Bora che ha firmato l’intesa – Siamo convinti che la trasparenza rappresenti l’antidoto più efficace alla corruzione.

L’accesso generalizzato deve essere un diritto, e come tale va gestito, ma anche un dovere per il cittadino, chiamato a svolgere un ruolo di controllo sulle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. Bora ha poi auspicato che il protocollo veda “anche il coinvolgimento delle associazioni di categoria delle imprese, che hanno già espresso la loro disponibilità e interesse”.

Clemente Di Nuzzo, vicario del prefetto di Ancona, ha sottolineato la necessità di “non cadere in una sorta di assuefazione normativa che veda nel contrasto alla corruzione quasi un impedimento e un freno amministrativo, qualcosa comunque da applicare, mentre rappresenta un salto culturale verso il traguardo della trasparenza. Con la firma odierna, siamo arrivati al compimento di un percorso e daremo il meglio per attuarlo”. Il Protocollo rafforza la collaborazione con le Prefetture nel monitoraggio e controllo degli appalti pubblici per prevenire le infiltrazioni della criminalità.

In particolare, la Stazione unica appaltante Marche fornisce alle Prefetture, attraverso l’accesso riservato al proprio sito internet, i dati e le informazioni relative alle procedure di appalto. La Suam inoltre elabora e aggiorna i patti di integrità (strumento che mira a rendere più trasparente la gara d’appalto) sulla base delle risultanze di tale monitoraggio. Le imprese che sottoscrivono i patti sono chiamate ad assumere precisi obblighi e ad adottare prassi idonee a prevenire fenomeni di corruzione e ad assicurare il pieno rispetto delle regole per il buon funzionamento del mercato.

Alle Prefetture, con quella di Ancona capofila, spetta il coordinamento del Tavolo. Gli enti aderenti collaboreranno, recependo le clausole contrattuali sulla base dei modelli predisposti dalla Suam e contribuendo a migliorare i piani triennali di prevenzione della corruzione. Il protocollo ha una durata triennale. Potranno aderire anche agenzie, aziende, consorzi, autorità di ambito, Camere di commercio ed enti vigilati.

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