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“I venti della Brexit fanno tremare i polsi all’export agroalimentare anconetano”

"Ci auguriamo che la Gran Bretagna possa trovare un accordo con l'Ue per evitare di compromettere un mercato così importante"

bicchiere di vino

I venti della Brexit fanno tremare i polsi all’export agroalimentare anconetano. Un mercato importante, quello anglosassone, soprattutto nel settore del vino che vale, nel terzo trimestre del 2018, quasi 2,5 milioni di euro: circa il 70% del totale del settore agricolo e del manifatturiero agroalimentare provinciale diretto verso Sua Maestà, un quarto di quello regionale.

La rielaborazione di Coldiretti Ancona su dati Istat riguarda il terzo trimestre 2018 ed è in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Occorrerà comunque attendere i dati definitivi visto che il quarto trimestre, storicamente, registra un’impennata di valore legato ai consumi natalizi.

Nel 2017, tra ottobre e dicembre, i cin cin anconetani verso il Regno Unito, ebbero una crescita del 70% andando a superare i 4 milioni di euro di valore. Il clima di incertezza per il futuro, tuttavia, fa preoccupare. “Ci auguriamo che la Gran Bretagna possa trovare un accordo con l’Ue per evitare di compromettere un mercato così importante per le eccellenze del nostro territorio. Il rischio più grande a cui siamo soggetti è che, alla diminuzione dei flussi commerciali, possa aggiungersi una legislazione britannica sfavorevole al nostro export di qualità“, avverte da Coldiretti Ancona la presidente Maria Letizia Gardoni.

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