Regione Marche, via libera per la proposta di legge su “Impresa 4.0”
Il Presidente del Consiglio Mastrovincenzo: "Impatto significativo sulla realtà produttiva regionale"
Una proposta di legge che intende promuovere la diffusione del modello “Impresa 4.0”, coniugando le caratteristiche della realtà produttiva marchigiana con le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information Comunication Technology), sostenendo l’ammodernamento ed il rilancio delle aziende, l’attrazione di investimenti e la creazione di occupazione, anche con la collaborazione degli stakeoholders del territorio e delle associazioni di categoria.
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E’ quella approvata a maggioranza dal Consiglio regionale e sottoscritta dai consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Busilacchi, Biancani, Sciapichetti, Giancarli, Urbinati, Minardi, Marconi, Traversini, Volpini, Talè, Micucci.
“È un traguardo importante – sottolinea il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo – che ci permette di fornire nuovi strumenti d’intervento per la realtà produttiva regionale. Significativa è l’introduzione della tematica relativa all’economia circolare, in sinergia con le nuove tecnologie, che va oltre l’intenzione di salvaguardare l’ambiente e si pone l’obiettivo di abbandonare il concetto lineare di produrre, consumare e scartare per incentivare, invece, l’applicazione dei metodi circolari basati sul ridurre, riusare e riciclare.
La Regione Marche ritiene che le politiche di economia circolare siano strategiche per una crescita economica, occupazionale, degli investimenti e dell’equità sociale compatibile con l’equilibrio delle risorse naturali”. Per quanto riguarda il mercato del lavoro ed il relativo fabbisogno formativo della manodopera, “l’impatto di industria 4.0 – spiega Mastrovincenzo – sarà indubbiamente importante, soprattutto dal punto di vista qualitativo, in quanto comporta una ridefinizione delle mansioni ed un aggiornamento continuo anche di quadri ed imprenditori”.
La proposta di legge interviene proprio in quest’ambito prevedendo l’attivazione di percorsi formativi di qualificazione e riqualificazione delle risorse umane, l’organizzazione di iniziative seminariali ed altre attività per favorire la diffusione di una cultura digitale.
Un apposito Piano, valido per 3 anni, definirà gli interventi da attuare. Prevista l’istituzione di un Osservatorio, con rappresentanti delle categorie di impresa e delle Università. La legge sarà finanziata con risorse statali, regionali ed europee.
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