Smart Box: allestito in uno store Huawei il progetto finanziato da Por Fesr Marche
Ceriscioli: "Progettare e sviluppare assieme per crescere sui marcati internazionali"
Uno spazio dove non si vende solo un bene o si vive quotidianamente, ma un luogo con al centro la persona e le informazioni che può dare con i suoi comportamenti, monitorati dalla tecnologia, nel pieno rispetto della privacy.
È “Smart Box”, un prototipo domotico, finanziato con i fondi Por Fesr della Regione Marche che ha trovato subito un’applicazione nel primo negozio monomarca in Europa del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, a Milano. Il prototipo, allestito presso la Grottini Retail Environments di Porto Recanati è stato visitato dal presidente della Regione, Luca Ceriscioli e dall’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora.
Un punto vendita avveniristico che fa dell’analisi del comportamento del cliente, attraverso sensori e pavimenti, uno dei principali punti di forza. Il progetto è stato sviluppato dalle imprese locali Grottini, Videx, Cisel, Inim Eletronics e 4D Engineering, insieme alle Università Politecnica delle Marche e a quella di Modena e Reggio Emilia.
“Oggi abbiamo esaudito un desiderio: quello di vedere le aziende collaborare e sviluppare assieme soluzioni smart per competere sul mercato internazionale, conseguendo risultati tecnologici sbalorditivi – ha commentato Ceriscioli – L’esperienza vissuta con queste aziende ci dà slancio ed entusiasmo per continuare a sostenere una progettualità sempre più richiesta dalle imprese marchigiane”.
Grazie ai fondi europei che finanziano l’innovazione, “le imprese che rappresentano un’eccellenza tecnologica hanno avuto la possibilità di lavorare insieme, inventare prodotti che sfidano il mercato. La forza dell’innovazione offre la possibilità di cresce e di conoscersi per costruire le nuove soluzioni chieste dal mercato e i successi commerciali che sostengono l’economia regionale”.
Smart Box è stato finanziato con un bando che promuove la specializzazione tecnologica intelligente e che “ha saputo coniugare gli investimenti con la formazione e la qualificazione professionale – ha rimarcato l’assessora Bora – Riteniamo questo un valore aggiunto da valorizzare, come la capacità di lavorare assieme, in filiera. Una strategia che riproporremo con i nuovi bandi promossi attraverso i fondi aggiuntivi per le aree terremotate“.
Smart Box è uno dei 28 progetti realizzati o in corso di ultimazione, da imprese e organismi di ricerca nel periodo 2016-2019, per un investimento superiore a 38 milioni di euro, sostenuto con 18,5 milioni di fondi europei. Dopo tra anni di attività, Smart Box è giunto alla sua conclusione, con importanti risultati applicativi e il 70 per cento dei ricercatori che l’hanno implementato assunti stabilmente in una delle aziende partner.
I risultati del progetto dimostrano la possibilità concreta di integrare sensori sviluppati appositamente con altri già presenti sul mercato con semplici sistemi di configurazione. È così possibile creare uno spazio sensibile, con lo sviluppo di un innovativo pavimento intelligente, dove sistemi e sensori sono inseriti nelle stesse componenti (pareti, arredi, pavimentazione), già applicabili a prototipi in scala reale, come un negozio o un’abitazione.
Ogni movimento viene monitorato, fornendo indicazioni sui gusti dei consumatori o sulle attività domestiche di una persona anziana, facendo scattare, in quest’ultimo caso concreto, sistemi di allerta, magari perché non è stata aperto, all’ora stabilita, il cassetto che custodisce le medicine da prendere regolarmente.
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