Aerdorica, i lavoratori: “siamo esausti”
Condizioni di lavoro piene di difficoltà, i dipendenti si rivolgono all'Unione Consumatori
48 dipendenti di Aerdorica spa si sono rivolti all’Unione Nazionale Consumatori, in quanto ormai esausti per la condizione di lavoro insostenibile a cui si ritengono soggetti.
In particolare in una nota hanno evidenziato quanto segue:
a- da anni i lavoratori stanno subendo pesanti tagli agli stipendi mensili nell’ottica di favorire una riorganizzazione dei costi aziendali, ma a fronte dei pesanti sacrifici dei lavoratori l’azienda non ha recuperato la propria efficienza.
b- da anni i lavoratori subiscono orari di lavoro assurdi, che costringono molti di loro a lavorare per alcune ore, tornare a casa per poi rientrare in aeroporto dopo alcune ore
c- da tempo attrezzature, mezzi e beni necessari per lavorare presentano criticità in materia di sicurezza sul luogo lavoro: a tal pro abbiamo foto di un pneumatico di mezzi usato per il lavoro in aeroporto da cui emerge l’usura, o di un cartello apposto in un bus per spostare i passeggeri dal terminale all’aereo, ove si invita il personale a non usarlo quando piove, oppure si pone a conoscenza l’esistenza di alcuni mezzi usati per spostare gli aerei, che hanno però un sistema frenante malfunzionante. Potremmo continuare a lungo.
Non va dimenticato che Aerdorica esercita un’attività di impresa pericolosa, che ha tra i suoi obiettivi la sicurezza dei passeggeri e tale stato di cose rischia di minare non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche dei passeggeri che transitano in aereoporto
Un piccolo esempio è dato dal “bird controll” , il servizio che permette agli aerei in decollo ed in atterraggio di evitare di imbattersi in stormi di uccelli: tale servizio oggi non è continuo, così mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri.
Ai lavoratori pare inoltre evidente l’assenza di un progetto aziendale concreto che permetta all’aeroporto di “invertire la rotta”.
Da anni – continuano – assistiamo ad annunci di investitori esteri, che arrivano e poi fuggono a gambe levate; a programmi strabilianti solo sulla carta; a continui ed ingenti iniezioni di denaro pubblico dalla Regione nell’aeroporto, che però non hanno prodotto alcun risultato concreto; a spese incomprensibili (es. simulatori di volo per una scuola di volo mai decollata; alle piante acquistate di recente per accogliere gli ultimi investitori stranieri,; le Audi dell’era Morriale); ad indagini penali ed alla commissione d’inchiesta della Regione; ad un susseguirsi di manager esterni o provenienti dalla Regione, senza però ottenere alcun risultato utile di bilancio.
Quindi stanchi di subire ed aspettare i 48 dipendenti si sono dati degli obiettivi chiari, riportati nel documento che hanno condiviso e sottoscritto.
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