Pd Marche chiede l’estensione dello screening mammografico gratuito
Due mozioni impegnano la Giunta delle Marche sul tema della salute
Estendere lo screening mammografico biennale gratuito per le donne marchigiane di età compresa tra i 45 ed i 49 anni – oltre a quello per le donne di età compresa tra i 50 ed i 69 già garantito –, ma anche l’introduzione di specifici controlli preventivi in esenzione per le donne marchigiane affette da mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2, ovvero donne che presentano familiarità per via ereditaria con tumori alla mammella, ma anche alle ovaie o al collo dell’utero.
È l’impegno chiesto alla Giunta regionale, che dovrà trovare le risorse necessarie per i servizi, da due mozioni votate in aula all’unanimità e che portano la firma dei consiglieri Fabrizio Volpini, Enzo Giancarli e Andrea Biancani. Due documenti sostenuti anche dalla commissione Pari Opportunità della Regione Marche.
L’estensione dello screening mammografico gratuito per le donne dai 45 anni in su chiesto a seguito di studi e statistiche che hanno evidenziato l’aumento dell’incidenza dei tumori al seno in donne al di sotto dei 50 anni.
Sottolinea Volpini: “Questi dati hanno già convinto altre regioni, quali ad esempio l’Emilia Romagna e la Lombardia, ad abbassare l’età della prevenzione nelle donne per queste patologie”.
La seconda mozione, abbinata alla prima, impegna la Giunta regionale ad avviare un percorso di esenzione per esami specialistici per le donne che presentano mutazioni BRCA1 e BRCA2, ovvero più predisposte allo sviluppo di neoplasie mammarie, ma anche ovariche ed al collo dell’utero, per via ereditaria. Esami che possano rendere molto precoce la diagnosi e di conseguenza terapie e cure.
“Oggi siamo nella condizione di riconoscere questi geni che possono portare allo sviluppo di tumori, grazie al Centro regionale per le malattie neoplastiche ereditarie, questo consente di identificare quelle coorti di famiglie in cui questi tipi di neoplasie sono più frequenti e di avviare dunque un percorso di esenzione per screening specifici – sottolinea Volpini –. Accanto a queste due azioni, inserite nelle mozioni, è molto importante intensificare le iniziative affinché le donne aderiscano agli screening. Anche quelli attualmente in essere vedono una partecipazione piuttosto bassa da parte della popolazione famminile, circa il 50%. Occorre dunque – conclude il consigliere – continuare a puntare sulla prevenzione, perché ormai è assodato che una diagnosi ed un intervento precoci abbassano gli indici di mortalità”.
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