Interruzione gravidanza, l’associazione Coscioni ribadisce: “Marche illegali”
"Non viene rispettata la legge 194 del 1978"
Nelle Marche, dopo quarant’ anni, la legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza non è rispettata, il 13 novembre 2017 abbiamo inviato alla Regione Marche, all’ASUR e alla Ministra della Salute, una diffida sottoscritta da otto associazioni e movimenti politici (Articolo Uno MPD Coordinamento Regionale Marche, Associazione Radicali Marche, P.C.I. Marche, Sinistra Italiana Marche, Associazione Luca Coscioni cellula di Ancona, Comitato pro194 provincia di Fermo, Possibile Comitato di Ancona, Rifondazione comunista Marche) per chiedere il rispetto della legge 194/78 nelle Marche, denunciando che:
– i consultori non svolgono più quella funzione per la quale erano previsti come quello di assistere la donna in stato di gravidanza, prevenzione, pianificazione familiare, educazione sessuale e contraccezione,
– in alcune strutture sanitarie pubbliche, come per esempio l’ospedale “Murri” di Fermo, a causa dell’alto numero di personale obiettore di coscienza, il servizio dell’IVG non è garantito e questo in contrasto con i dettami della legge che impone in ogni caso alle strutture pubbliche di garantire l’accesso a questo servizio,
– per quanto riguarda poi l’aborto farmacologico/chimico/medico con la pillola RU486, in contrasto con quanto prescrive la legge, la Regione Marche non ha ancora autorizzato l’utilizzo di questo farmaco in tutto il territorio regionale, ma al momento solo in via sperimentale all’ospedale di Senigallia.
Dopo che sono passati ampiamenti i 90 giorni di tempo che avevamo dainterruzione to alla Regione e all’ASUR per rispondere, non avendo ricevuto nessun tipo di riscontro, ci siamo rivolti al difensore civico regionale l’avv. Andrea Nobili, che il 29 marzo scorso ha inviato un sollecito al direttore generale dell’ASUR per avere una risposta alla nostra diffida, chiedendo il rispetto di interessi collettivi che si ritengono violati, trascurati, compromessi o mal gestiti, a causa di omissioni, ritardi, irregolarità e illegittimità.
A questo punto ci aspettiamo quanto prima una risposta, che dovrà essere convincente, finora siamo stati anche troppo pazienti, la Regione Marche anche su questo tema dell’ interruzione volontaria della gravidanza dimostra che è fuori dalla legge, dallo stato di diritto e opera nell’illegalità.
Da
Renato Biondini, segretario cellula Coscioni di Ancona
Enzo Gravina, segretario associazione Radicali Marche
Paul Manoni, coordinatore UAAR Ancona
Laura Olimpi, presidente AIED Ascoli Piceno
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