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Fatti di Macerata, la preoccupazione di politica e associazioni

Lusetti: "quando si arriva ad applaudire un tentato omicidio, si è passato il segno"

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I presidenti di Legacoop nazionale Lusetti e marchigiano Alleruzzo

Sdegno e preoccupazione per il clima di tensione sociale che si sta creando vengono espressi da associazioni, enti e politici a distanza di qualche giorno dall’assurdo episodio di Macerata.


La cooperazione marchigiana dell’Alleanza delle Cooperative Italiane delle Marche si stringe attorno a tutta la comunità maceratese offesa e ferita dal “gesto di terrorismo fascista che l’ha colpita. L’atto è la conseguenza del quotidiano stillicidio di parole razziste e violente che stanno lentamente avvelenando la convivenza civile delle nostre città. Gli spari di Macerata sono il risultato di una cultura violenta, razzista e mortifera contro la quale è indispensabile attivare le migliori energie presenti tra i cittadini e le cittadine, le associazioni, le organizzazioni e le istituzioni per garantire una vita degna a tutti”.

“Tutto quanto di drammatico è accaduto in questi giorni a Macerata, dalla tragica morte della giovane Pamela al gesto di un folle, mi convince sempre di più che i provvedimenti in materia di sicurezza che abbiamo votato nell’ultima legislatura non solo erano opportuni, ma hanno indicato una strada che dobbiamo portare avanti perché guarda alla legalità senza derive razziste ed omofobe, che condanna la violenza ed il fanatismo sostenendo l’operato delle forze dell’ordine alle quali è deputato il compito di difendere i cittadini senza che qualcuno si senta in diritto di doversi fare giustizia da solo”: questa è invece la presa di posizione dell’onorevole Emanuele Lodolini.

Legacoop, attraverso il presidente Lusetti (foto), dichiara: “non sono state le prese di posizione dei politici che da anni cavalcano e fomentano le paure della gente, ad avermi colpito maggiormente dopo la sparatoria contro gli immigrati a Macerata, ma i commenti apparsi sui siti dei quotidiani che avevano dato la notizia.
Quando si arriva ad applaudire ad un tentato omicidio, alla follia di chi spara sui passanti, vuole dire che abbiamo passato il segno. Lo squadrismo fascista non è un ricordo vergognoso e un rischio per il nostro futuro, ma inizia ad essere una presenza inquietante del nostro presente”.

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