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Tecnologia digitale Industria 4.0, ricostruzione e Blue Economy: le Marche possono ripartire

Da Klara Bruschi, laureata senigalliese alla Cattolica, un'indagine macro-economica e il confronto con la locomotiva Lombardia

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Klara Bruschi

La senigalliese Klara Bruschi, figlia del nostro collaboratore  dott. Alberto Bruschi, si è brillantemente laureata in Economia – Sciences of Management (Corso in Inglese) presso l’Università Cattolica Sacro Cuore  di Milano, discutendo la seguenti Tesi “La rivoluzione digitale Industria 4.0 e l’innovazione della filiera produttivo-logistica: influenza sugli ecosistemi produttivi e sulle situazioni aziendali a raffronto tra le Marche e la Lombardia, per il superamento della crisi “.

La redazione nell’esprimere vive congratulazioni, è lieta di ospitare una sintesi sull’argomentodi interessante attualità, peraltro già trattato nelle nostre pagine.

II percorso di ricerca si basa su interviste ad imprese e loro Associazioni categoriali oltre ad alcuni tra i maggiori produttori e Consulenti di Tecnologia digitale 4.0 (Accenture, Ibm, Microsoft, Bosch, Comau, Festo, ecc.) in gran parte con Sedi a Milano, presenti nei numerosi Convegni e Forum sull’argomento di Ancona e Milano, durante il 2017.  Si trattava di verificare “sul campo” la situazione macro-economica, confrontata con i dati Banca d’Italia, ed il grado di “reazione” alla sfida ed alle opportunità della trasformazione digitale, al fine di uscire dalla lunga crisi ed agganciare la ripresa.

La prima parte esamina l’ampio ventaglio di benefici del Piano “Industria 4.0” (Iper e SuperAmmortamento, Voucher Formazione Lavoro 4.0, ecc.), oltre a quelli europei (Ricerca & Sviluppo), regionali (Programmi POR/FESR ), ecc., per l’utilizzo delle nuove tecnologie abilitanti, al fine di una maggiore competitività ed internazionalizzazione imprese e gli effetti  dirompentisul management ed organizzazione aziendale.

Gli incentivi riguardano acquisti di beni strumentali materiali (robot, stampanti 3D, magazzini automatizzati interconnessi, macchine utensili di ultima generazione, ecc.) purchè controllati da sistemi, piattaforme e/o gestiti tramite sensori o radar, ecc.

La combinazione di fattori fisici e digitali, consente al management il controllo di tutte le aree funzionali (a monte ed a valle della produzione), il monitoraggio real time del funzionamento delle macchine per l’ottimizzazione processo-prodotto, riduzione dei tempi improduttivi, scarti, giacenze, ecc. per incrementare e diversificare il  core business.

Obbiettivi: qualità, velocità, personalizzazione con nuove tecniche di comunicazione, in una rinnovata veloce logistica, per la fidelizzazione del Cliente.

La tecnologia digitale, cosiddetta “senza confini”, già dispiega i radicali (disruptive) effetti, cogliendo impreparati sindacalisti, giuslavoristi, gli stessi imprenditori riguardo:
– l’aspetto gerarchico (passaggio modello decisionale da piramidale ad orizzontale),
– il capitolo cosiddetto “disoccupazione tecnologica” (automatizzate: mansioni ripetitive dei colletti bianchi; da robotica le tute blu e da intelligenza artificiale i quadri/manager): da notare che i supertecnologici Usa e Giappone, hanno disoccupazione al 3 – 4 % ,
– urgente formazione su mansioni obsolete e su nuovi tecnici 4.0, carenti sul mercato (analisti Big Data, responsabili Cyber-security, sviluppatori e programmatori 4.0, ecc.)

La 2° Parte esamina la stato di modernizzazione ed i primati di territori e di imprese eccellenti grazie anche a collaborazioni con i Big  della Tecnologia IT

La Regione Marche regista per un nuovo Modello di Sviluppo-Segnali di risveglio  

Il tentativo di raggiungere le performance dei livelli pre-crisi (ante 2008), vede la Lombardia segnare dati positivi in gran parte degli indicatori economici, contro un affannoso e difforme andamento delle Marche con alcuni dati inferiori agli standard nazionali (PIL, occupazione, redditività, investimenti, ecc.: Rapporto al 30/09/2017 di Banca d’Italia), escluse le esportazioni (+17% Russia,+ 25,4% Cina). L’effetto sisma ha calato del 25% la produzione nelle zone vicine agli epicentri ed il blocco nei crateri.

Primati di alcuni territori, come da Rapporto Cerved 2010/16, che evidenzia il 3° Posto di Ancona nelle start-up ed il 6° nelle PMI innovative, mentre Ascoli detiene in entrambe la 16° piazza e Macerata consegue il 9°posto per le prime. Sorprendente il 1° posto di Ascoli (al 2° Milano) nel segmento “Lavoro-occupazione” ed il 15° sulla  qualità della vita in generale, nella indagine del Sole 24 Ore, nonostante il sisma e la fuga di multinazionali straniere; le altre province (Ancona scesa al 37°) e la regione intera, risentono dei gravi ritardi nelle infrastrutture viarie e nella banda ultralarga.

Forte crescita di impresein fase di avanzata modernizzazione e di quelle digitali: hanno ottenuto premi internazionali (vedi Loccioni, i Guzzini, Tigamaro, ecc. ) e per il WCM (World Class Manufacturing) Ariston Thermo ed Elica Group.

Incoraggiante il forte e generoso legame al territorio di storiche aziende industriali di tipo familiare, le quali, con produzioni sparse in diversi Paesi europei ed extra (cosiddette Multinazionali “domestiche”, in senso positivo), mantengono il cuore pulsante nelle Marche: il Presidente TOD’S, Della Valle con il nuovo Stabilimento ad Arquata sul Tronto e l’appello ad investire nelle zone terremotate; Elica Group di Casoli con il Laboratorio EPL per giovani ricercatori; il Gruppo Angelini ACRAF diventato leader a livello internazionale nella linea Salute e Benessere, ha  conseguito un record di produzione di “Farmaci Made in Italy” proprio nello Stabilimento di  Ancona, grazie ad una tecnologia avanzata; il  Presidente Braghetti Perretti dell’API, leader nella distribuzione di carburanti, ha confermato la centralità di Falconara oltre a tante altre realtà imprenditoriali meno note ma altrettanto eccellenti.

Da un indagine al 30/09/2017 di Movimpresa, le Marche con le 177 nuove imprese digitali iscritte registrano il più alto tasso di iscrizione nei primi 9 mesi rispetto al totale imprese (+3.56% su 2,37 % nazionale), di cui ben il 34,9% create da giovani under 35. Raggiunte 3015 unità digitali. La Lombardia vanta 1 impresa digitale su 5.

La collaborazione avviata tra i Big della Tecnologia IT con alcune imprese apripista ha già prodotto ottimi risultati.  Ad esempio nel Convegno 4 A ad Ancona, presenti i leader dell’automazione e della robotica e come testimonial, i rappresentanti delle Società Fileni (Alimentazione) Lardini (Abbigliamento) e Scavolini (Arredamenti), hanno evidenziato i vantaggi gestionali, grazie alla adattabilità del Digitale agli  IT esistenti (purchè non troppo obsoleti) anche per produzioni frammentarie (carni, vestiti) e tradizionali ad intensità manuale come i mobili. Il Manager del Gruppo Biesse, ha  riferito che la sensoristica avanzata inserita nelle macchine, grazie  alla assistenza tecnologica della Multinazionale Accenture, è apprezzata dai Clienti con forte recupero del business, in un settore sinora in crisi. Ipotizzata sostituzione acquisto macchinari, con formula “on demand”,  in base utilizzo. Pure positiva la collaborazione di Microsoft con Hi Pedini, per la cucina “intelligente”: parla, scrive, ecc…

Le Marche pioniere nella personalizzazione “su misura” da Negozio Virtuale: è il caso di NeroNote di Ancona, che grazie all’e-commerce, ha eliminato i costi di magazzino e di vendita, coinvolge il cliente nella creazione della camicia “su misura”. Analogo esperimento della start-up Else in un Calzaturificio del Fermano: a mezzo di un configuratore 3D, personalizza la scarpa ad “immagine e somiglianza” su foto/ritratto.

Ripresa dei finanziamenti specifici a mezzo accordi con Istituti nazionali (Intesa San Paolo, UBI, ecc), con ricerca canali extra-bancari (Ingressi in Borsa, PIR, Fintech, ecc)

Gran parte delle PMI, costrette a dura prova dalla crisi, mostrano cautela mista ad un crescente interesse riguardo al digitale (vedi Forum Meccatronica di Ancona).  Merita menzione la preziosa azione di assistenza delle Associazioni (Confindustria, Confartigianato, Cna, ecc), delle Camere di Commercio (Progetti “Crescere in Digitale” PID – Punti Impresa Digitale), Centri Ricerca Università Marche, Politecnico di Milano.

La Regione Marche svolge l’importante ruolo di gestione Bandi POR-FESR 2014- 2020, che prevede l’assunzione di laureati,tecnici, ecc. Pronta una pdl “Industria 4.0”.

La Regione ha assunto la regia della fase post-sisma, nell’imminenza di investimenti per l’assegnazione di vari appalti pronti, che dovrebbero rianimare il comparto  delle costruzioni e creare imprese specializzate nel Progetto Casa Italia.

Altra occasione di rilancio può avvenire dalla Blue Economy, con risorse marine su 160 Km di costa e 23 Comuni costieri e la centralità  del Porto di Ancona (compreso il turismo crocieristico) nel Progetto Macro Area Adriatico–Jonio. Pure importanti i 5 Progetti dell’ ISTAO, tra cui un Polo Tecnologico per l’ innovazione dei materiali, ecc.

Da rilevare la recente costituzione del 1° DIH Marche (Digital Innovation Hub), una rete associativa partecipata da tutti gli attori dell’innovazione sul territorio.

Conclusioni: Insegnamenti dal confronto con la Lombardia

Dalla Lombardia, collegata con l’Europa più avanzata, come emerso da Incontri con multinazionali (SCA, Energy Team, ecc) e la potente Assolombarda, oltre alla proficua collaborazione avviata, si possono inseguire gli standards raggiunti (ricerca  e brevetti al top, attrazione investimenti, innovazione diffusa, alta redditività, ecc.) ma una qualità va imitata: la capacità di fare squadra su obbiettivi comuni condivisi!  

Le Marche, vantano protagonisti e risorse, che coordinate in rete, possono tornare a conseguire performance superiori alla media nazionale ed ai dati  pre-crisi, grazie alla straordinaria capacità esportatrice ed all’auspicabile ripresa dei consumi interni, tramite un rinnovato modello di sviluppo da emulare, come in un non lontano passato.

Klara Bruschi
klara.bruschi@hotmail.it

(*) Laureata in Sciences of Management Università Cattolica Sacro Cuore- Milano

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