Quasi 1.000 i detenuti nelle Marche: in aumento gli stranieri, oltre 300
Diffusi i dati divisi per carcere
Un anno non facile per gli istituti penitenziari marchigiani, che ha portato il Garante dei diritti, Andrea Nobili, ad intensificare la costante azione di monitoraggio messa in atto su tutto il territorio regionale e contestualmente ad attivare un confronto a tutto campo con istituzioni e realtà che operano nel carcere.
La presentazione del Report 2017, ospitata a Palazzo delle Marche con la partecipazione del Presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo, è stata l’occasione per delineare il profilo della situazione attuale e per ribadire la necessità di interventi che tengano conto delle specificità e vadano ad evitare la marginalizzazione delle Marche nell’ambito del quadro nazionale.
Entrando nel dettaglio, Nobili ha evidenziato le maggiori criticità, che contemplano un crescente sovraffollamento; i mutamenti in atto nella popolazione carceraria e la necessità di attivare un’adeguata mediazione culturale; l’aumento di detenuti affetti da particolari patologie soprattutto di carattere psichiatrico e legate a malattie infettive (prevale l’epatite C), nonché la carenza di professionisti che possano interagire in questa direzione.
Accanto a questi problemi, quelli più generali legati alla gestione di un sistema complesso, che annovera organici ridotti chiamati a garantire l’insieme del percorso di sicurezza, trattamento e reinserimento degli stessi detenuti; la mancanza in alcune sedi di dirigenti operatori ed educatori; le esigue risorse per quanto riguarda le attività trattamentali. Su tutto la mancata attivazione di progettualità che guardino al futuro degli istituti penitenziari e l’attuale situazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, dopo il recente accorpamento all’ambito dell’Emilia Romagna, già oggetto di interrogazioni parlamentari. Nobili ribadisce la necessità di azioni più ampie e condivise, appello che la scorsa estate aveva chiamato in causa anche le istituzioni regionali con una prima risposta da parte del Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo.
LA SITUAZIONE COMPLESSIVA
I detenuti presenti nelle Marche sono 934 (fonte Ministero Giustizia, novembre 2017), a fronte degli 823 del 2016, di cui 310 stranieri rispetto ai 277 del precedente anno.
Al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 281 detenuti (di cui 101 stranieri) per una capienza di 256. Dopo i lavori di ristrutturazione sono state aperte le sezioni di alta sicurezza che, a tutt’oggi, ospitano 75 persone. Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 230 detenuti (di cui 105 stranieri e 16 donne) per una capienza complessiva di 153 unità. La sezione sex offender risulta essere la più affollata con 52 presenze (capienza regolamentare 24).
Si passa poi Fossombrone con 156 detenuti (24 stranieri) a fronte di 202 posti disponibili; Marino del Tronto con 125 (35 stranieri e la sezione del 41 bis) su 101; Barcaglione con 82 (26 stranieri) su 100; Fermo 60 (19 stranieri) su 41.
Nel contesto generale, questa volta in base ai dati raccolti dal Garante, sono presenti 624 agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio (su 648 assegnati), 22 educatori e 9 psicologi. Sul fronte della situazione sanitaria, le tossicodipendenze mantengono sempre il primato con 278 detenuti che presentano problemi di droga accertati.
Per quanto riguarda la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Monte Grimano Terme, attualmente ubicata nella struttura “Case Gemelle”, si registrano 21 ospiti, di cui 15 provenienti dalle Marche.
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