Fine vita, il Biotestamento è legge
Il Senato dà il via libera giovedì 14 dicembre: una lunga battaglia anche nelle Marche
Il Biotestamento è legge: nella tarda mattinata di giovedì 14 dicembre, il Senato ha infatti dato il via libera definitivo con 180 Si, 71 No e 6 astenuti.
In piazza a Roma c’erano ad attendere il verdetto – accolto con un lungo applauso – i protagonisti della battaglia per le scelte sul fine vita, durata anni: tra loro, Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni, Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby, Rodolfo Coscioni, padre di Luca, Flaminia Lizzani, figlia del noto regista Carlo.
Una battaglia, quella per un fine vita dignitoso, sostenuta da politica e società civile anche nelle Marche, in particolare da Max Fanelli, scomparso a luglio 2016 dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro la Sla.
Tra i voti in sostegno del provvedimento, ci sono stati anche quelli dei verdiniani di Ala (Alleanza Liberpopolare-Autonomie), mentre contrari sono risultati centro-destra e Lega Nord, secondo cui, spiega il capogruppo Centinaio, questa legge è il preludio “al via libera all’eutanasia”.
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