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Interruzione volontaria di gravidanza. Marconi: “Verificare applicazione legge nelle Marche”

Il consigliere Udc ha chiesto un esame della situazione anche su attività dei Consultori esistenti. Ceriscioli: "Forniti indirizzi precisi"

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Interruzione volontaria di gravidanza, aborto, legge 194

La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza al centro dell’interpellanza sottoscritta da Luca Marconi (Udc) e discussa la mattina del 26 settembre in Aula. Nella premessa il consigliere richiama i concetti contenuti nell’articolato della stessa legge, quando si afferma che “lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”.

Fornendo alcuni dati riferiti al territorio regionale, Marconi evidenzia che le interruzioni di gravidanza sono in calo con 1687 casi nel 2015 a fronte dei 2050 del 2013. Rispetto ai primi anni di applicazione della legge, il numero di aborti è più che dimezzato, con una flessione del 60,5% nelle Marche e del 56,2% a livello nazionale”.

Nell’interpellanza il Presidente della Giunta viene chiamato ad attivarsi affinchè si abbia “un’applicazione integrale in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private del territorio, autorizzate in tal senso, senza forzature o atteggiamenti ideologici o tentennamenti – scrive Marconi – che non favoriscono la piena assunzione di responsabilità, in un tema così delicato come questo che ci deve vedere impegnati tutti nella prevenzione e per la difesa della vita”. Si chiede, inoltre, una verifica a tutto campo dell’applicazione della 194 da parte dei consultori, pubblici e privati, esistenti sul territorio regionale e la “predisposizione da parte degli organi competenti, in maniera puntuale e standardizzata, dell’iter relativo alle procedure da adottare da parte degli operatori chiamati ad applicare la legge”.

“Per ogni singola richiesta, pur nel rispetto di tutte le norme sulla privacy – conclude Marconi – rimanga traccia, cartacea o on line, con la firma della donna interessata, o di chi ne esercita la potestà o la tutela, che attesti la sua piena consapevolezza della scelta effettuata e del fatto che da parte degli operatori sia stato rispettato in tutto e perfettamente lo spirito della 194.

Nella risposta, il Presidente Ceriscioli ha evidenziato che “le strutture seguono i dettami della legge. Il problema principale resta quello della omogeneità delle procedure, che a volte risultano a macchia di leopardo. In questo senso abbiamo già approvato una legge che fornisce indirizzi precisi ed abbiamo degli ottimi esempi del lavoro svolto da alcune Asl, che può essere esteso a tutte le strutture”. In chiusura il consigliere Marconi ha sottolineato di apprezzare le affermazioni di Ceriscioli, soprattutto per quanto riguarda “la necessità di attivare tutti gli strumenti possibili, pubblici e privati, perché si offra alla donna adeguata assistenza volta ed evitare l’interruzione volontaria della gravidanza”.

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