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L’On. Brignone sullo sfruttamento del lavoro

"Piaga sociale diffusa in tutti gli ambiti lavorati e che coinvolge anche le Marche"

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Beatrice Brignone

A seguito dell’esposto presentato nei giorni scorsi dalla Fiom alla Procura di Ancona, con la quale si chiede di verificare l’ipotesi di sfruttamento della manodopera portuale a danno di numerosi operai disoccupati che verrebbero precettati dalle ditte appaltanti e sub-appaltanti davanti ai cancelli della Fincantieri per lavori da svolgere all’interno dei cantieri navali in cambio di bassissime paghe giornaliere, è stata presentata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali un’interrogazione per chiedere quali siano le azioni che intende mettere in campo per contrastare il fenomeno socio-lavorativo del “caporalato” che si sta diffondendo in modo radicale anche nella nostra regione.

La gestione del mercato nero del lavoro attraverso la pratica del caporalato investe non solo il Sud ma tutto il Paese e muove un’economia illegale e sommersa che si aggira intorno ai 18 miliardi di euro.
Assistiamo sempre di più a forme di caporalato a danno di persone in gravi difficoltà economiche disposte a lavorare fuori legge pur di guadagnare qualche euro e senza alcuna forma di tutela e di diritto.
Se quanto accade al Porto di Ancona corrispondesse al vero, sarebbe l’ennesima prova della crescente crisi occupazionale che investe l’Italia e di quanto la recente legge approvata alla Camera per contrastare i fenomeni del lavoro nero e sfruttamento del lavoro, abbia fallito”. Lo dichiara la deputata di Possibile, Beatrice Brignone.

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