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L’UE verso il riconoscimento della peculiarità dell’olio marchigiano

L'assessore Casini esulta: "una battaglia vinta"

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La Commissione europea ha pubblicato, sulla propria Gazzetta ufficiale (del 17.12.2016), la richiesta del Consorzio Marche Extravergine per ottenere il marchio IGP Olio “Marche”.

Un fatto non tecnico, ma sostanziale: significa che, dopo anni di trattative, l’Europa riconosce la peculiarità dell’olio extravergine prodotto nelle Marche, informando gli Stati membri dell’Unione che entro tre mesi dalla pubblicazione, se non perverranno opposizioni, registrerà il marchio come eccellenza agricola e alimentare europea.

La pubblicazione rappresenta la fase finale della lunga istruttoria, sostenuta dalla Regione Marche presso l’Unione europea. “Una battaglia vinta, dopo venti anni di trattative e discussioni con gli interlocutori europei – commenta la vice presidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini – Ringrazio il ministero dell’Agricoltura che ci ha sempre supportati con convinzione e grande disponibilità. È un premio che viene riconosciuto agli olivicoltori marchigiani che hanno saputo operare con grande professionalità, puntando sulla qualità del prodotto, a salvaguardia dei consumatori”.

L’indicazione geografica protetta (IGP) è riservata all’olio extravergine ottenuto da olive prodotte in una zona, ampia ma delimitata, del territorio regionale, indicata dal disciplinare. Le varietà di olive che concorrono all’IGP sono 12, di cui 10 autoctone e 2 consuetudinarie (cioè coltivate, nelle Marche, da circa un secolo). L’olio prodotto è caratterizzato da un fruttato medio, verde, amaro e piccante medio, con variazioni stagionali. Il prodotto verrà commercializzato con, in etichetta, il simbolo europeo IGP. In controtendenza rispetto ad altre colture marchigiane, l’olivo ha conosciuto, negli ultimi 30 anni un’espansione, passando da circa 6.500 ettari dei primi anni ’80 ai 13.515 del 2010 (dati Istat).

Le aziende olivicole marchigiane (ultimo censimento) sono 25.458 – di cui 1.474 biologiche – sulle complessive 44.866. Non tutte le 25mila sono specializzate, ma tutte hanno l’olivo presente nei poderi, connotando in maniera peculiare il paesaggio agrario e rurale delle Marche.

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