L’importanza dell’Inrca per le Marche e l’Italia in 50 anni di vita
Un libro e una conferenza per celebrare l'anniversario
I 50 anni di attività dell’Inrca nel settore della riabilitazione sono stati raccolti in un volume fotografico dal titolo “Dieci lustri di storia: la riabilitazione all’Inrca di Ancona dal 1966 al 2016”.
Il volume, edito per l’occasione, è stato illustrato venerdì 14 ottobre all’Auditorium della Montagnola, da dottori, fisioterapisti, professori che hanno raccontato la loro esperienza nell’Istituto, alla presenza della direzione strategica. “La riabilitazione – ha spiegato il direttore sanitario Alberto Deales – è il simbolo dell’Istituto e si inserisce nella logica del sistema dell’assistenza a rete, soprattutto nei temi della domiciliarità e residenzialità”.
Al centro delle attività di riabilitazione infatti non c’è solo la valutazione dei bisogni clinici dei pazienti anziani, ma la condizione sociale, psicologica, la situazione familiare, con il coinvolgimento attivo del caregiver. Serve quindi più cultura riabilitativa che all’Inrca è nata nel 1966, “ancora prima del riconoscimento ministeriale come ente di ricerca nel 1968” ha ricordato il direttore scientifico Fabrizia Lattanzio, parlando dei numerosi progetti che ruotano attorno al paziente anziano, dalla domotica alle tecnologie assistive. Si è spaziato dalla robotica, con la sperimentazione del Robot “Dora” presso Casa amica, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, alle nuove collaborazioni, con la prossima creazione di una rete promossa dal Ministero della Salute con l’Istituto Rizzoli di Bologna e il Galeazzi di Milano, entrambi specializzati in ortopedia.
Del futuro della riabilitazione in ambito assistenziale ne ha parlato il presidente Inrca Don Vinicio Albanesi: “E’ necessario investire in prevenzione per evitare l’impatto negativo dell’ospedalizzazione, ma la sanità pubblica deve offrire servizi simili alle palestre private e svilupparli sotto forma di partnership”. Un settore che nelle Marche eroga 121 mila giornate di degenza ordinaria e 1600 in day hospital, per circa 25 milioni di prestazioni l’anno a livello nazionale.
Numerose le relazioni che si sono susseguite, alternate a illustrazioni fotografiche delle varie epoche per documentare l’evoluzione di terapie e apparecchiature. Sono state così ripercorse le tappe più significative: dalla fondazione del Centro di riabilitazione per motulesi, nel 1966, alla nascita della Scuola per terapisti diretta dal Dr. Luca Illuminati nel 1968, alla creazione del Laboratorio di Cinematografia scientifica in riabilitazione avviato dal Dr. Raspa nel 1977. Fino all’inaugurazione vent’anni dopo, nel 1999, del Laboratorio di Analisi del Movimento, voluto dal Prof. Marcello Crivellini, con la partecipazione dell’allora Ministro della Sanità Rosy Bindi.
Oggi l’Unità di Medicina riabilitativa, diretta da Oriano Mercante, offre specifiche prestazioni per l’utenza anziana, quali l’allenamento per la prevenzione del rischio di caduta (metodo Otago), fitness metabolico, analisi del cammino, attività fisica adattata di gruppo, anche per persone con osteoporosi e Parkinson. Per questi ultimi sono state recentemente proposte alcune attività innovative tra cui corsi di danza irlandese e pet-therapy.
Da Inrca
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