RC Auto, tariffe aumentate del 30% in 10 anni
Iniziativa della Confartigianato per dire basta agli aumenti con una proposta di legge
In 10 anni le tariffe Rc Auto sono rincarate del 27,9%, il doppio della media Ue. E’ quanto sostiene la Confartigianato che, assieme alle altre sigle artigiane, ha presentato una proposta di legge con obiettivi ben chiari: abbassare le tariffe Rc auto, garantire ai consumatori il diritto di scegliere il carrozziere di fiducia per la riparazione dei danni, assicurare libertà di concorrenza nel mercato della riparazione, tutelare la qualità delle riparazioni e la sicurezza della circolazione stradale.
Confartigianato e le Associazioni dei Carrozzieri chiedono che, in caso di incidente, l’assicurato sia libero di scegliere la carrozzeria cui affidare la riparazione, che deve essere eseguita nel rispetto della conformità con gli standard dei costruttori. Altro punto della proposta di legge riguarda l’obbligo della fatturazione di tutti gli interventi riparativi per combattere le frodi assicurative. Tra le richieste, si prevede l’utilizzo pieno della cessione del credito, che permette all’automobilista di ricevere la riparazione in forma specifica, recandosi presso la carrozzeria che ha scelto liberamente, senza esborso anticipato di denaro.
“E’ ora di dire basta – dichiarano Johnny Chiatti, presidente Carrozzieri Confartigianato e Luca Bocchino responsabile provinciale Confartigianato Autoriparazione –: i diritti di consumatori e carrozzieri vanno tutelati“.
Per difendere la concorrenza nel mercato dell’autoriparazione inoltre, le norme sollecitate prevedono inoltre che non sia concesso alcun vantaggio alle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni né prevista alcuna penalizzazione per i carrozzieri indipendenti. E, ancora, gli automobilisti dovranno ricevere il risarcimento integrale dei danni subìti, compresi i servizi aggiuntivi e complementari della riparazione quali, ad esempio, il soccorso stradale e l’auto di cortesia durante il periodo della riparazione.
La proposta di legge prevede altresì l’abrogazione della disciplina del risarcimento diretto e del suo Regolamento, in coerenza con la sentenza della Corte costituzionale n° 180/2009 che ne ha decretato la facoltatività e anche in considerazione del suo fallimento in termini di riduzione dei premi assicurativi. Infine, si chiede che sia garantita la terzietà e indipendenza del perito assicurativo.
La proposta di legge è stata presentata a Roma il 1 ottobre alla presenza dei parlamentari. Seguirà una grande assemblea con i parlamentari delle Marche.
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