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Assemblea Anci Marche: rapporto con Regione è “modello risolutivo”

Il presidente Spacca punta sulla governance multilivello e sulla collaborazione tra enti istituzionali

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Gian Mario Spacca

E’ necessario rafforzare ancora di più il modello di collaborazione tra differenti livelli istituzionali, ovvero una governance multilivello che anche l’Ue sostiene”. E’ l’invito rivolto ai sindaci delle Marche dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel corso dell’assemblea congressuale dell’Anci.

In questi duri anni di crisi – ha detto – insieme abbiamo condiviso una difficile esperienza di governo. Abbiamo vissuto una legislatura che ha attraversato interamente gli anni della recessione. Un contesto che ha colpito tutti i settori e tutte le amministrazioni. I Comuni sono in sofferenza perché lo sono la comunità, le famiglie, le imprese. In questo quadro il rapporto tra la Regione e le amministrazioni comunali è stato risolutivo. Se non fosse stato così utile e positivo, difficilmente avremmo retto l’ondata della crisi. Se la comunità marchigiana sostiene meglio di altre regioni l’impeto delle difficoltà, si deve proprio alla collaborazione che ha guidato la filiera istituzionale”.

Una governance multilivello che, ha sottolineato Spacca, non ha creato altre strutture, ha gestito risorse finanziarie calanti e si è mossa sulla semplificazione delle procedure. “Dentro questo modello – ha aggiunto – la legislazione regionale ha costruito norme volte a superare la frammentazione e a favorire l’associazione tra Comuni. Nelle varie normative regionali, per l’assegnazione delle risorse è dunque previsto un criterio di priorità per chi sceglie di collaborare e di aggregarsi in reti e sistemi. Allo stesso tempo – ha proseguito – la Regione ha voluto con fermezza sopperire ai tagli dello Stato e soprattutto all’azzeramento delle risorse per il sociale e le forme di fragilità. I Comuni, grazie a questo maggiore impegno finanziario della Regione, non hanno avuto diminuzione di risorse. Altro provvedimento regionale che ha consentito ai Comuni di resistere è stato il patto di stabilità verticale. In tre anni la Regione ha trasferito agli enti locali 278 milioni di euro di propria capacità di spesa. Ossigeno per le amministrazioni, ma soprattutto per le imprese, visto che avevano già eseguito lavori pubblici. Tutto questo dimostra che la collaborazione, nelle Marche, si sta realizzando non su modelli astratti, ma con fatti concreti ed è necessario proseguire su questo sentiero”.

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