Marche, in aumento i reati ambientali
Un convegno ad Ancona sulle ecomafie e le imprese: "Marche all’undicesimo posto nella classifica dell'illegalità"
Marche, in aumento gli ecoreati. Sono state 767 le illegalità ambientali accertate nelle Marche nel 2014 da forze dell’ordine, capitanerie di porto e polizie provinciali. In crescita rispetto ai 668 illeciti scoperti nel 2012. La classifica regionale dell’illegalità ambientale, stilata da Legambiente, vede le Marche all’undicesimo posto.
Molto lontane dalle 4.499 infrazioni accertate in Puglia, alle 3.797 della Sicilia e alle 3.725 della Campania. Ma lontani anche dalla virtuosa Valle D’Aosta con soli 45 ecoreati accertati ed anche peggio della vicina Emilia Romagna, dove le infrazioni ambientali sono state 743 con 813 persone denunciate, un arresto e 263 sequestri. Complessivamente in Italia, secondo il Rapporto 2015 di Legambiente, nel 2014 sono stati commessi 29.293 reati ambientali.Unioncamere Marche, Legambiente e Libera hanno organizzato un convegno su “Ecomafie e imprese, un anno dall’approvazione della legge sugli ecoreati”, avvenuta il 22 maggio del 2015. Il convegno si terrà giovedì 30 giugno al Parlamentino della Camera di Commercio di Ancona, largo XXIV maggio 1, alle ore 15. Interverranno il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista e il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Cinzia Clementina Gagliardi.
Il direttore nazionale di Legambiente Stefano Ciafani illustrerà “la nuova legge sugli ecoreati per contrastare l’illegalità ambientale e premiare le imprese virtuose”. Infine Enrico Fontana della segreteria nazionale di Legambiente interverrà su “dall’ecomafia all’economia civile: la legalità che cambia, per raccontare come battersi per la legalità significa cambiare il Paese”. Modererà il dibattito Paola Senesi, referente di Libera per le Marche.
“Oggi” afferma Di Battista “sono perseguibili per legge nuovi reati come l’inquinamento ambientale, il disastro ambientale, il traffico e l’abbandono di materiali radioattivi, l’impedimento del controllo ambientale e l’omessa bonifica. Si tratta di un cambiamento culturale e di civiltà che tutela la salute dei cittadini ed gli interessi delle imprese marchigiane oneste, che subiscono la concorrenza sleale di chi abbatte i costi aziendali violando le norme sull’ambiente e la sicurezza. Organizzare iniziative su questi argomenti serve a generare una sempre maggior consapevolezza sul fatto che il rispetto della legalità coincide con la nostra qualità della vita e con quella delle future generazioni.”
Smaltimento illegale dei rifiuti industriali, abusivismo edilizio, incendi dolosi dei boschi, traffico illegale di opere d’arte e razzie nei siti archeologici, bracconaggio e reati ai danni di animali. Sono questi i reati ambientali più diffusi. Nelle Marche in un anno sono state 183 le illegalità accertate nel ciclo dei rifiuti e 129 gli abusi edilizi. Inoltre sono stati accertati 40 furti di opere d’arte, sette incendi dolosi e 339 infrazioni contro il patrimonio faunistico.
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