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Adesivi murali: quando il decoro diventa specchio della società

La moderna arte di decorare le pareti di casa nasce forse da una curiosa reminiscenza?

Adesivi murali

Chiunque sia nato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha investito in figurine gran parte delle poche lire che si trovava in tasca da ragazzino. Si andava dall’edicolante di fiducia, si elargiva l’obolo e, fiduciosi, si riceveva in cambio la preziosa bustina che, al suo interno, avrebbe potuto contenere la tanto agognata immagine che ci mancava per terminare il nostro tanto agognato album.

Ma cosa si faceva con le cosiddette doppie? Alcune, erano oggetto di scambi degni di un vero e proprio mercato nero, altre diventavano motivo di arredo sulle superfici di comodini, armadi e scrivanie. Ancora oggi, se si fa una capatina nelle soffitte o nelle cantine dove riposano ancora i mobili reduci dall’arredamento di un decennio fa, è facile scorgere visi di calciatori anni ’80, cartoni animati e serie TV.

Forse proprio da questa reminiscenza nasce la moderna arte degli adesivi murali, ovvero speciali decorazioni da applicare sui muri o mobili di un ambiente interno, ma anche su specchi, vetri, ceramiche ed altre superfici lisce.  Si tratta di veri e propri adesivi, più o meno grandi, raffiguranti segni grafici, fotografie o illustrazioni applicate allo scopo di rendere originale un ambiente con una spesa contenuta.

Gli stickers murali possono essere prodotti in diversi materiali: in vinile (denotano una maggiore resistenza che va a braccetto con costi più alti), in carta (più economici) o, più raramente, in resina. A favorire la loro rapida diffusione sono i costi comunque contenuti e la facilità di applicazione (quelli in vinile o resina, a differenza di quelli in carta, sono anche staccabili e riposizionabili).

Sarebbe riduttivo affermare che l’uso dei wall stickers sia solamente dovuto a caratteristiche economiche o pratiche: le motivazioni che stanno spingendo la diffusione massiccia di questa forma di decoro sono riconducibili a motivi più profondi, collocabili nell’ambito sociologico.

Gli stickers murali piacciono tanto perchè permettono di poter esprimere in modo semplice e poco impegnativo la propria personalità: lo scopo ultimo è spesso quello di creare un’empatia con l’ambiente che si sceglie di decorare; un dettaglio, una frase o un’immagine vengono scelti allo scopo di riflettere la personalità della persona che abita quell’ambiente; l’iconografia supera il suo valore prettamente estetico per assumere una nuova veste comunicativa.

La casa diventa un prolungamento del corpo e gli adesivi murali diventano il surrogato di tatuaggi e  piercing. Le mura di casa diventano una pelle bianca che necessita di un abbellimento, di una manipolazione culturale che rifletta delle schegge della nostra personalità e del nostro bisogno di appartenenza. In definitiva,  se il corpo ‘comunica’ solo quando la sua nudità viene arricchita, il discorso può essere tranquillamente allargato alle mura casalinghe. Molto evocativa dei tempi moderni anche la scelta di un decoro che non sia permanente ma che sia facilmente sostituibile o trasportabile: in tempi moderni dove i modelli, gli status e le ideologie che si scelgono di abbracciare sono labili e quasi mai definitivi, ecco che il decoro diventa specchio della società odierna.

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